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DA ERODOTO – LE STORIE, CONTINUA IL LIBRO I – Traduzione di Luigi Annibaletto, Mondadori 1956

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DA ERODOTO – LE STORIE, CONTINUA IL LIBRO I – Traduzione di Luigi Annibaletto, Mondadori 1956

Quando si furono accordati sulle modalità dell’insidia, sopraggiunta la notte, Gige (dato che non lo si lasciava libero, né vi era alcuna via di scampo, ma bisognava proprio che morisse lui o uccidesse Candaule) seguì la donna nella stanza da letto.

Essa, dopo avergli messo in mano un pugnale, lo nascose dietro la stessa porta; e più tardi, mentre Candaule riposava, Gige sbucato dal nascondiglio e uccisolo, divenne padrone della moglie di lui e del suo regno.

Anche Archiloco di Paro, che visse nello stesso periodo, ne fa menzione in un trimetro giambico.

13- Ebbe così il regno e vi fu confermato da un oracolo di Delfi.

Infatti, siccome i Lidi consideravano grave sventura l’uccisione di Candaule e avevano già in pugno le armi, fra i partigiani di Gige e gli altri Lidi si venne ad un accordo: che cioè, se l’oracolo avesse sentenziato che egli era re di Lidia avrebbe regnato, altrimenti avrebbe restituito il potere agli Eraclidi.

Il responso fu a suo favore e così Gige fu re.

Veramente la Pizia aveva detto pure quest’altra cosa, che gli Eraclidi si sarebbero vendicati sul quinto discendente di Gige; ma di questa predizione i Lidi e i loro re non tennero conto alcuno, finché non venne a compimento.

14-In questo modo, i Mermnadi si impadronirono della signoria, avendone spogliati gli Eraclidi; e Gige non appena fu sul trono, inviò a Delfi offerte abbondanti: per quel che riguarda offerte in argento, ve ne sono moltissime in Delfi che appartengono a lui; ma oltre all’argento egli offrì una enorme quantità d’oro; tra l’altro anche questo che merita in modo particolare di essere ricordato: ben sei crateri d’oro furono da lui consacrati. Si trovano questi del peso di 30 talenti nel tesoro dei Corinzi ( a dire la verità, il tesoro non è del popolo di Corinto, ma di Cipselo, figlio di Eezaine).

Questo Gige fu il primo dei Barbari, da noi conosciuto, che abbia consacrato delle offerte a Delfi, dopo Mida, figlio di Gordia, re di Frigia: poiché anche Mida consacrò il trono regale, sul quale sedeva in pubblico per amministrare la giustizia, e che merita proprio di essere visto; questo trono si trova là dove sono pure i crateri di Gige.

Gli oggetti d’oro e d’argento , offerti da Gige e di cui s’è parlato, sono chiamati da quelli di Delfi Gigade, dal nome, appunto, del donatore.

Anch’egli, salito al potere, invase con un esercito il territorio di Mileto e di Smirne e s’impadronì della città bassa di Colofone.

Ma poiché nessuna altra grande impresa fu da lui compiuta, pur avendo regnato per 38 anni, dopo quanto abbiamo ricordato non ne parleremo più. (continua a settembre)

Nota: Non appena ucciso Candaule la regina, divenuta proprietà di Gige, esce di scena. Gige, salito saldamente al potere ad opera dell’oracolo di Delfi, invia allo stesso enormi offerte di argento ed oro, che oggi potrebbero apparire come il prodotto di una corruzione o di una concussione: un oracolo comunque ben pagato, poiché 30 talenti d’oro equivalgono a 780 kg.

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