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Chi vuole partecipare al cambiamento culturale? La start up CultAround si espande in tutta l’Italia

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Dato il successo del primo anno di test, CultAround vuole espandersi in tutto il territorio nazionale e consigliare eventi che riguardano tutti gli ambiti culturali. E Per farlo si affida al portale Opstart e lancia una campagna di equity crowdfunding: una modalità di raccolta fondi autorizzata da CONSOB e rivolta a chi vuole investire in un’azienda in crescita, ricevendo in cambio quote societarie e ottenendo un beneficio fiscale del 30% sul capitale investito.

Ma che cos’è CultAround? È una start up innovativa che opera nel settore della cultura e che, da novembre 2017, è stata testata con successo in Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Attraverso la campagna di equity crowdfunding nel portale www.opstart.it, CultAround vuole raccogliere 150.000 € per espandersi in tutta l’Italia e creare un’app dedicata a chi ama la cultura a 360 gradi.

L’applicazione, infatti, grazie a un sofisticato sistema digitale, aiuterà gli appassionati di cultura a trovare gli eventi culturali giusti per i loro interessi.

Nessuno ha mai creato un’app così specifica: molte piattaforme consigliano eventi generalisti, ma gli amanti della cultura vogliono un’applicazione che consigli unicamente eventi culturali.

CultAround porterà benefici all’intero settore: dagli appassionati, che conosceranno le informazioni utili per partecipare agli eventi; agli organizzatori, che potranno inviare notifiche ai loro follower quando organizzano eventi; ai proprietari di bar, bed and breakfast e ristoranti, che potranno invitare gli utenti dell’app a usufruire dei loro servizi prima o dopo aver partecipato agli eventi.

CultAround, insomma, vuole rendere la cultura un’esperienza piacevole e un mezzo per migliorare la vita delle persone. Per chi volesse partecipare al cambiamento culturale diventando socio della start up, la quota minima sottoscrivibile è 250 € e www.cultaround.com è il sito web di riferimento.

CultAround è nata da due necessità diverse. La prima è quella di avere uno strumento che permetta di conoscere gli eventi culturali in tempo, al posto di come succede ora, che spesso si rischia di scoprire gli eventi culturali in ritardo, quando sono già trascorsi. La seconda è quella di far diventare la cultura un tema cult (il nome della start up lo suggerisce), cioè non più qualcosa che è relegato al tempo libero quando va bene, ma un ambito inserito nella nostra vita quotidiana allo stesso modo del lavoro, dell’uscire la sera, dell’essere genitori ecc.

 

Andrea Zappelli

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