Secondo il sondaggio, i pentastellati, rispetto alla rilevazione di una settimana fa, perdono un punto e calano al 21%. Un valore così basso i Cinque Stelle non lo registravano da quattro anni.
Per la verità questo sorpasso avviene più per demeriti dell’avversario che per meriti suoi. Il Pd infatti è registrato in quasi tutti i sondaggi stabile fra il 17% e il 18%.
Ciò non toglie che il Movimento debba ora aprire una fase di riflessione interna per invertire la rotta, pena il definitivo naufragio. In questo senso, Di Maio si è già mosso e ha indicato la nuova via da seguire. Non tutti sono però d’accordo. Il voto sulla piattaforma Rousseau che ha salvato Salvini dal processo sulla nave Diciotti ha allargato le divisioni tra l’ala ortodossa e l’ala governativa.
Secondo Noto, solo il 54% di chi votò Cinque Stelle alle Politiche oggi confermerebbe il proprio voto. Il restante 46% è volato via verso altri lidi: il 13% è andato ad ingrossare le le della Lega, il 3% è tornato a dare fiducia al Pd, il 7% ha optato per altri partiti. La fetta più grossa (23%) ha invece deciso di rifugiarsi nell’astensione.
Chiudiamo il capitolo M5S e torniamo alle intenzioni di voto. Nel centrodestra, Forza Italia cresce di un punto all’11% mentre Fratelli d’Italia cala di mezzo punto al 4%. A sinistra, Liberi e Uguali al 2% e Potere al Popolo all’1% sono ancora lontani dal raggiungere e superare la soglia di sbarramento del 4%.