giovedì, Marzo 28, 2024
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“Liberate i testimoni di Geova in Russia”. I sopravvissuti di Dachau scrivono a Putin

Dachau – I sopravvissuti del Campo di concentramento di Dachau sanno cosa significhi la repressione, la persecuzione, la violenza e la morte. L’hanno sperimentato sulla loro pelle visto che per il campo transitarono 200.000 prigionieri e 41.500 morirono, secondo le stime del Museo di Dachau. Tra i prigionieri c’erano già dal 1935 i testimoni di Geova o Bibelfoscher contrassegnati da un triangolo viola.

Deve essere stato questo ricordo e la sensibilità maturata negli anni a spingere l’Associazione della Comunità di Dachau a intervenire pubblicamente sulla brutale persecuzione dei Testimoni di Geova in atto in Russia. Secondo quanto riportato dal quotidiano bavarese Süddeutsche Zeiutung i sopravvissuti hanno preso carta e penna e scritto alla cancelliera tedesca Angela Merkel, al ministro degli Esteri Heiko Maas al Console Generale della Federazione Russa a Monaco di Baviera e al presidente russo Vladimir Putin. “Chiediamo al presidente russo e al governo tedesco di usare la loro influenza per affermare i diritti che i membri della comunità dei testimoni di Geova hanno garantiti dalla Costituzione russa”, ha dichiarato Guido Hassel portavoce della comunità del campo di Dachau.

La comunità del campo Dachau è stata fondato nel 1946 da ex detenuti del campo di concentramento “E’ nostro dovere ed obbligo riaffermare il ‘Mai Più’ – scrive Hassel – Le notizie sconvolgenti provenienti dalla Russia hanno mostrato che la vita e la salute dei singoli membri di questa comunità religiosa sono minacciate dalla tortura e dall’estrema brutalità”. La lettera a Putin afferma che è incomprensibile che questa comunità religiosa amante della pace sia equiparata in Russia ad organizzazioni terroristiche. La Russia dovrebbe concedere ai testimoni di Geova libertà di esercizio della loro religione. “Ascolti i “mai più” dei sopravvissuti ai campi di concentramento e delle vittime del campo di concentramento di Dachau”.

I testimoni di Geova furono aspramente perseguitati dal regime nazista e quasi 2.000 ci rimisero la vita. In seguito l’oppressione sarebbe continuata nella Germania dell’Est, in Unione Sovietica e nei paesi dell’orbita comunista. Nel 2017 la Russia ha tristemente replicato i regimi dittatoriali proscrivendo il movimento religioso con l’accusa di estremismo religioso e terrorismo, scatenando verso i singoli aderenti una violenta repressione fatta di irruzioni nelle abitazioni, imprigionamenti arbitrari, angherie e addirittura torture.

Accuse che hanno scioccato e fatto rabbrividire i superstiti di Dachau che con i testimoni condivisero la mostruosità del male nazista e che mai avrebbero pensato di assistere a un tragico e assurdo dejà vu storico. Proprio per questo retroterra passato, vissuto e mai dimenticato, la protesta dei superstiti assume un alto valore simbolico e morale.

Roberto Guidotti

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