giovedì, Marzo 28, 2024
Home > Arte, Cultura e Spettacoli > Anticipazioni per “REPORT” del 20 maggio su RAI 3: il capitale umano e la porcata

Anticipazioni per “REPORT” del 20 maggio su RAI 3: il capitale umano e la porcata

report

Su RaiTre alle 21.20 l’appuntamento è con la nona puntata della stagione di “Report”, il programma di inchieste condotto da Sigfrido Ranucci.

Nuovo appuntamento con le inchieste di “Report”, il programma condotto da Sigfrido Ranucci, in onda il lunedì in prima serata, alle 21.30, su Rai3. Sono due gli approfondimenti proposti in questa puntata.

IL CAPITALE UMANO
di Michele Buono
collaborazione di Andrea De Marco, Simona Peluso e Filippo Proietti

Siamo dentro la quarta rivoluzione tecnologica, quella digitale. Si sta ridisegnando tutto: dai centri di produzione, all’organizzazione sociale e del lavoro. La materia prima fondamentale è la conoscenza, a creare valore è il capitale umano. Là dove inclusione sociale, ricerca, formazione, politiche industriali e innovazione entrano in relazione, si produce valore e crescita. Intanto in Italia diminuiscono le iscrizioni all’università e una parte notevole di laureati decide di espatriare. È come se una nazione ricca di petrolio che investe in ricerca ed estrazione, alla fine si mettesse a regalare milioni di barili. Nello stesso tempo, però, in Italia ci sono esempi di come potrebbe funzionare un sistema che crea valore e inclusione, ma non è a regime. Report è andata a vedere come funziona in Germania e Stati Uniti, per disegnare un modello di crescita virtuoso per il nostro paese.

LA PORCATA
di Emanuele Bellano
collaborazione di Alessia Cerantola e Greta Orsi

Le eccellenze del DOP prosciutto di Parma e prosciutto San Daniele sono il fiore all’occhiello della produzione italiana di salumi. Ogni anno generano un volume d’affari di circa un miliardo di euro e rappresentano la gastronomia italiana in tutto il mondo. Per essere immessi in commercio devono ricevere il marchio DOP del consorzio di tutela che supervisiona la produzione, e garantisce che il disciplinare, cioè il rigido regolamento definito e codificato in secoli di tradizione, sia rispettato. Un’indagine condotta dalle procure di Torino e Pordenone ha accertato che nella filiera di questi due prosciutti sarebbe stata largamente usata carne di maiale danese, non ammesso dal regolamento. Circa un milione di prosciutti è stato sequestrato dagli inquirenti. In totale i prosciutti a cui è stato revocato il marchio DOP sono circa il 20 per cento della produzione annua di Parma e San Daniele. Documenti esclusivi in nostro possesso ci permettono di affermare che la frode sarebbe ancora in essere.