sabato, Aprile 20, 2024
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Germania, rimane in prigione la negazionista dell’Olocausto Ursula Haverbeck

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La negazionista dell’Olocausto Ursula Haverbeck deve rimanere in prigione.

Il tribunale regionale superiore Hamm ha infatti confermato la decisione del tribunale inferiore, in base alla quale la pena detentiva a carico della 90enne non verrà sospesa. Lo ha annunciato un portavoce della corte dell’agenzia di stampa tedesca martedì. La decisione era già stata presa circa due settimane fa.

Haverbeck, 90 anni, è stato condannata più volte per incitamento all’odio razziale.
Ha ripetutamente affermato che il campo di concentramento di Auschwitz non era un campo di sterminio ma un campo di lavoro. Solo ad Auschwitz sono state uccise circa 1,1 milioni di persone.

Ursula Haverbeck, conosciuta in Germania con il soprannome di «nonna nazi», è stata condannata da un tribunale di Berlino per «negazionismo». Nel gennaio del 2016 la Haverbeck ha dichiarato durante un evento pubblico nella capitale tedesca che le camere a gas nel campo di concentramento di Auschwitz «non sono mai esistite».

Negare l’Olocausto, in cui furono uccisi sei milioni di ebrei, è un crimine in Germania: il negazionismo è punito come una forma di incitamento all’odio razziale. La pena prevista per questo reato arriva fino a cinque anni di carcere. Il tribunale di Berlino ha dichiarato colpevole Ursula, vedova dell’ex-funzionario nazista Werner Georg Haverbeck, dopo aver esaminato un breve video del suo discorso.