mercoledì, Maggio 29, 2024
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Ascoli Piceno, la disperata richiesta di aiuto di un padre: “I miei figli non mi amano più. Più facile finire che ricominciare a vivere”

ascoli piceno

ASCOLI PICENO – Abbiamo ricevuto da un padre residente in provincia di Ascoli Piceno questo disperato messaggio presso la nostra redazione che pubblichiamo: “Nel dicembre del 1989 conobbi una ragazza. Dopo qualche mese decisi di sposarla e il 2 agosto del 1990 convolammo a nozze giurando di vivere insieme tutti i giorni della nostra vita nel bene e nel male. Oggi posso raccontare che nei 27 anni vissuti insieme non gli ho mai fatto del male alla mia famiglia, ho cercato di non far mancare niente a nessuno. Oggi tutto è finito. Abbiamo avuto 3 figli. Dal 06 aprile 2017 ì miei figli non mi amano più. Per loro non esisto più. Eppure che cosa non ho fatto per loro…Purtroppo questo momento è molto difficile per me. Vorrei solo capire dove ho sbagliato se ho sbagliato. Mi sento un uomo distrutto. Non so se tutto tornerà come prima ma ormai purtroppo credo sia impossibile…di certo così vorrei più finire che ricominciare a vivere”.

Dopo la separazione dalla moglie, e senza che gli sia consentito di vedere i figli, malgrado un dispositivo di tribunale abbia decretato per lui la possibilita’ di incontrarli tutti in giorni dalle 18.00 alle 20.00, era andato a vivere in roulotte. Non troppo lontano dalla casa popolare che aveva ottenuto a suo nome, in provincia di Ascoli Piceno, ma all’interno della quale ora vive la ex moglie con i figli. Poi, successivmente, sono accaduti fatti che lo hanno costretto ad abbandonare anche la roulotte. Disoccupato, risulterebbe ora anche indagato per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Ovvero, non corrisponderebbe il mantenimento richiesto di 750 euro mensili per la ex ed i figli minorenni.  Peccato che l’uomo in questione sia disoccupato e abbia perso l’alloggio popolare a lui intestato in quanto attualmente occupato dalla propria ex famiglia. E questo gli preclude la possibilità di chiederne un altro.

Detto questo, non gli viene concessa la possibilità di incontrare, come stabilito per legge, i propri figli nelle fasce orarie stabilite nel decreto del Tribunale di Fermo.

“Io non ce l’ho con nessuno – racconta l’uomo – e sogno sempre di poter tornare a casa. Tuttavia, se questo non fosse possibile, vorrei solo avere l’opportunità di vedere i miei ragazzi”.

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