mercoledì, Maggio 15, 2024
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Luigi Di Maio: le dimissioni, l’impegno al governo, le verità scomode, il presente dell’Italia

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di Anna Maria Cecchini

Tempio di Adriano- Roma: l’occasione è la presentazione del progetto portato a termine “Team del Futuro”, l’organizzazione salda di una macchina efficiente ove l’esistenza dei facilitatori pentastellati sul territorio italiano, con ruoli e compiti ben delineati risponderà finalmente alle necessità di tutti quei cittadini che da anni chiedevano di poter interfacciarsi con il Movimento ma non sapevano a chi rivolgersi.

La scelta di Luigi Di Maio, ventilata da giorni, discussa stamattina in una riunione a Palazzo Chigi con i Ministri, viene resa manifesta in questa cornice ufficiale ma non da ancient regime, in diretta Facebook dal suo account e da quello del movimento. Il tono è pacato ma non remissivo, accusato dai suoi di essere troppo ingenuo per i giochi del palazzo, sceglie nel tono che più gli è congeniale di salutare ma non di dire addio all’impegno politico. Ricorda gli esordi e il suo impegno, lancia messaggi ben precisi a tutti quelli che all’interno del suo partito hanno preferito giocare al “Noi contro tutto e tutti”, palesando una certa immaturità politica, dando all’esterno un’immagine disorganica, arruffata, cialtrona, impreparata, delle persone militanti ma sicuramente non disonesta, mai. Parola chiave del suo discorso: la Fiducia.

Luigi Di Maio: “I nemici sono al nostro interno”

Quella stessa fiducia in se stesso che l’ha sorretto nei momenti di difficoltà interna, perché i problemi di una forza politica che in 10 anni ha cambiato il modo di intendere e di vivere la res pubblica, costituendo l’opposizione e propugnando la riforma dello status quo ante, che in 5 anni dall’entrata al Parlamento ha proposto 40 leggi epocali, storie di vita personali finalizzate al raggiungimento del bene comune e dello sviluppo florido del Paese, non sono provenuti tanto dall’esterno e dalle campagne anche mediatiche, volte a screditare le vite e le scelte delle persone del movimento e il M5S in quanto entità autonoma, apparato burocratico, ma i maggiori detrattori, Luigi li ha avuti proprio dentro casa, suoi amici, compagni di valori, ideali, colleghi, come spesso accade, tradito da chi cercava visibilità e preferiva sussurargli all’orecchio un “ Te l’avevo detto”, piuttosto che “Ce l’abbiamo fatta !”.

Fiducia nel programma politico, nel piano visionario condiviso a 26 anni con gli sconosciuti Grillo e Casaleggio che pure hanno puntato su di lui. “Nessuno avrebbe scommesso un euro su di noi, nessuno scommetterebbe anche ora, eppure sebbene non avessimo alcuna esperienza siamo stati in grado di affrontare 2 governi, di far eleggere un Ministro valido e competente e di segnalare 2 squadre di lavoro che stanno portando a casa dei risultati. Eppure se un errore è stato commesso è quello di pensare che i risultati portassero anche i voti ma quello che si è verificato reclama vendetta. Tutti sindaci traditi dai propri consiglieri, e gli avamposti pentastellati persi, reclamano vendetta”.

“Le leggi ci sono e fin da subito abbiamo compreso che volevamo essere la bussola di questo Paese, abbiamo indicato, protetto, indicato il cammino. Abbiamo capito che la realtà stava mutando, anticipato i cambiamenti e risposto con coraggio ad essi, ecco perché le nostre leggi ci sopravviveranno”.

“Non si può tornare indietro. E se mai accadesse Io scenderei in piazza”. “La nostra storia: le leggi sul reddito di cittadinanza, pensione, aliquota agevolata delle partite iva, la quota 100, la legge anticorruzione, l’abolizione della prescrizione, delle pensioni d’oro, l’abolizione dei vitalizi ai parlamentari , le 10.000 assunzioni nelle forze dell’Ordine, 1 miliardo e mezzo di euro stanziato a favore dei truffati dalle banche, 1 miliardo per l’innovazione, il decreto dignità per i contratti stabili, la class action, il codice rosso a difesa delle donne e dei bambini, lo stop alle nuove crivellazioni nei nostri mari, l’ecobonus per le auto elettriche, 11 miliardi di euro per il dissesto idrologico, l’aumento del tempo pieno nelle scuole del sud, stop all’aumento dell’iva, il decreto clima, la legge salva mare, lo stop all’aumento dei pedaggi autostradali”….. Ora il prossimo appuntamento in agenda è a Marzo con la Riunione degli Stati Generali. Si chiude una fase, Luigi si libera della cravatta, simbolo personale del contegno e della serietà con cui ha affrontato il suo impegno politico e sorridente, consegna da stasera le funzioni di capo politico a Vito Crimi, membro anziano del comitato di garanzia, come previsto dal regolamento.

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