mercoledì, Maggio 29, 2024
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Capitano Ultimo, il 20 febbraio la decisione del Consiglio di Stato sulla scorta

capitano ultimo

E’ prevista per il 20 febbraio la discussione in Camera di Consiglio per la decisione definitiva collegiale sul reintegro della scorta del Capitano Ultimo, l’uomo che nel 1993 arrestò il boss mafioso Totò Riina.

Nel frattempo è stata sospesa l’esecutività della pronuncia del Tar del 15 gennaio scorso, con ripristino della scorta in attesa della sentenza. Ormai da tempo il colonnello Sergio De Caprio, il cui unico interesse è quello di servire il Popolo e lavorare per il bene comune, si vede sottoposto ad una sorta di “balletto” della scorta.

Nell’ultimo decreto dalla terza sezione presieduta da Franco Frattini, il Consiglio di Stato ha posto l’attenzione su uno dei recenti episodi di intimidazioni nei confronti di De Caprio (busta con messaggio minatorio recapitata presso un volontario della associazione “Volontari Capitano Ultimo onlus”).

Secondo il Consiglio di Stato, prima della decisione definitiva, si “dovrà in modo approfondito chiarire se, allo stato attuale delle indagini su detto episodio che lo stesso Tar ha ritenuto rilevante, sia possibile… escludersi il possibile compimento di azioni criminose in danno dell’appellante, e cioè… negare che la situazione di possibile esposizione sussista”.

Con ordinanza pubblicata il 15 gennaio 2020 il TAR capitolino aveva negato al Capitano Ultimo la sospensione ai provvedimenti ministeriali dell’ottobre 2019, che gli revocavano il servizio di tutela (ordinanza n. 168 del 2020).

Non può che lasciare sbigottiti la vicenda di questo servitore dello Stato, in perenne lotta tra procedimenti penali e revoche della scorta. Solo nel giugno scorso, dopo una battaglia legale che aveva visto il colonnello Sergio De Caprio ricorrere al Tar contro la decisione del Ministero dell’interno che gli aveva revocato la tutela, la stessa gli era poi stata riassegnata. Poi è arrivata l’ennesima doccia fredda.

Togliere la scorta al Capitano Ultimo equivale a dire che la mafia è autorizzata ad agire indisturbata e questo significa lanciare un messaggio ben preciso: ognuno di noi è a rischio. Siamo tutti in pericolo.

Oltre 160mila cittadini italiani hanno manifestato il proprio appoggio al colonnello Sergio De Caprio firmando la petizione ( https://www.change.org/p/reintegriamo-la-scorta-al-capitanoultimo ) avviata da volontari e sostenitori per il reintegro immediato della scorta.

Tra i firmatari anche Raoul Bova e Giulio Golia de Le Iene.

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