giovedì, Aprile 18, 2024
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Coronavirus, Conte: “Questa è storia. L’Europa sia all’altezza”

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“Qui c’è un appuntamento con la storia e l’Europa deve dimostrare di essere all’altezza. La storia non avverte quando arriva, soprattutto con una emergenza così inaudita, inopinata, inaspettata da tutti. E’ uno choc simmetrico, che riguarda tutti i sistemi economici e sociali degli Stati membri. Io non passerò alla storia come colui che non si è reso responsabile di quello che andava fatto per i cittadini europei. Mi batterò fino all’ultima goccia di sudore, fino all’ultimo grammo di energia per ottenere una risposta da parte dell’Europa forte, vigorosa, coesa”.

Così il premier Giuseppe Conte nell’annunciata conferenza stampa di ieri sera, nel corso della quale si è appellato con forza all’Europa e annunciato le nuove misure tese a contrastare gli effetti del Coronavirus, questa volta dal punto di vista economico.

“Oggi abbiamo oltrepassato le 10mila vittime – ha dichiarato -. E’ un numero che ci colpisce particolarmente. Si allarga così la ferita nella nostra comunità nazionale. Il nostro pensiero non può che non andare ai familiari. Nel contempo oggi registriamo il numero più alto di guariti. Ci confronteremo con gli esperti e confidiamo che ci portino buone notizie.

Oggi vogliamo manifestare la vicinanza concreta dello Stato alle persone che soffrono. Si tratta di sofferenze psicologiche e materiali, di chi comincia ad avere difficoltà, o già le aveva, ad approvigionarsi di generi alimentari. Con il ministro Gualtieri, e contando sul prezioso apporto dei sindaci, le nostre sentinelle, abbiamo lavorato. Ho appena firmato un Dpcm che dispone che ai Comuni verranno girati 4 milardi e 300 milioni a valere sul fondo di solidarietà comunale. Lo facciamo in anticipo rispetto alla scadenza prevista a maggio e, con una ordinanza della Protezione Civile aggiungiamo 400 milioni, un ulteriore anticipo che destiniamo ai Comuni con il vincolo di utilizzarli per le persone che non riescono a fare la spesa.

Da questi 400 milioni nasceranno buoni spesa. Confidiamo che già dalla settimana prossima i sindaci siano in grado di erogarli ai cittadini più bisognosi. Deve nascere una catena di solidarietà. Faccio un appello anche alla grande distribuzione perchè aggiunga un 5 o un 10 per cento di sconto per chi acquisterà con questi buoni spesa”.

E aggiunge: “Stiamo lavorando per rendere fruibile il prima possibile” gli indennizzi e dal 1 aprile con un click si potrà fare domanda e saranno erogati i 600 euro, che vogliamo rafforzare e allargare. Non è tanto il momento di riformare strumenti ordinari ma di far fronte a una situazione straordinaria. Così il ministro Roberto Gualtieri rispondendo a una domanda sull’ipotesi di Reddito di emergenza. Il bonus sarà reso “più rapido, più efficace e più universale per chi non può contare su entrate certe”.

Ma analizziamo ora i dati che arrivano dall’Europa e dal mondo, relativamente all’emergenza Coronavirus, che si rivelano impietosi: le persone ufficialmente decedute hanno complessivamente oltrepassato le 30.000 unità, un terzo delle quali nella sola Italia, arrivando a 30.848, secondo il conteggio aggiornato della Johns Hopkins University, che piazza la cifra globale dei contagi accertati a quasi 665.000, con in testa gli Stati Uniti (124.665). Il contatore dell’università americana colloca invece il numero globale di guariti a oltre 140.200, 12.384 dei quali in Italia, seconda in questa classifica dopo la Cina (oltre 75.500 guariti).

In Italia, nella giornata di ieri sono stati registrati 3.651 positivi e 889 morti, insieme al record di guariti: sono 1.434.

Nel frattempo scatta però il rebus tamponi. Secondo quanto riportato da varie agenzie stampa, nel corso degli ultimi giorni Umberto Rosini, Technical Project Manager del Dipartimento della Protezione Civile, avrebbe riconosciuto “che il dato dei tamponi eseguiti finora, in realtà potrebbe trarre in inganno. Si tratta infatti del totale dei tamponi eseguiti e non del totale delle persone testate.

Il numero di persone testate potrebbe quindi, nel complesso, essere molto inferiore rispetto a quanto finora pensato, indicando ancora una volta che sono sottoposte al test solo le persone con chiari e gravi sintomi. Questo perché a molti soggetti vengono fatti più tamponi: una categoria di soggetti che subiscono (almeno) un doppio tampone sono sicuramente coloro che possono essere definiti guariti da Covid-19″.

In sostanza, quindi, il numero di tamponi comunicato, a quanto risulta in più regioni, non indicherebbe il numero di persone testate, ma il numero complessivo di test effettuati. 

Lucia Mosca

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