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Anticipazioni per il Grande Teatro di Shakespeare in TV dell’11 maggio alle 16.15 su RAI 5: “La bisbetica domata”

la bisbetica domata

Anticipazioni per il Grande Teatro di Shakespeare in TV dell’11 maggio alle 16.15 su RAI 5: “La bisbetica domata” diretta da Daniele D’Anza

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Su Rai5 Rai Cultura celebra il teatro di William Shakespeare con alcuni classici shakespeariani in versioni sceniche realizzate dalla Rai fra il 1954 e il 1977. Il primo, in onda oggi pomeriggio 11 maggio alle 16.15, è “La bisbetica domata” diretta da Daniele D’Anza nel 1958, interpretata da Lea Padovani, Gabriele Ferzetti, Ilaria Occhini, Aroldo Tieri, Glauco Mauri. 

La bisbetica domata (The Taming of the Shrew, lit. “L’addomesticamento della bisbetica”) è una commedia di William Shakespeare.

L’opera, divisa in cinque atti scritti sia in versi che in prosa, narra di Petruccio, avventuriero veronese, che sposa e soggioga l’intrattabile Caterina di Padova, attirato soprattutto dalla sua dote. Particolarmente incerta è la sua data di composizione, generalmente ritenuta antecedente al 1594.

Trama

L’opera comincia con una introduzione, una forma narrativa in cui Cristopher Sly è un povero calderaio a cui viene fatto credere di essere un ricco Lord e di essere stato addormentato per anni. Sly e un paggio si siedono quindi a vedere una rappresentazione di attori girovaghi dal titolo “La bisbetica domata”: si tratta quindi di un esempio di metateatro (teatro nel teatro) e dopo questa scena Sly scompare.

La vera trama parla di Battista Minola, un gentiluomo di Padova, che ha due figlie: la più grande, Caterina, conosciuta per la scontrosità, e la più giovane, Bianca, al contrario nota per la sua gentilezza ed obbedienza. Bianca ha due corteggiatori, Gremio ed Ortensio, mentre Caterina non ne ha alcuno proprio a causa del suo carattere tremendo. Quindi Battista decide di allontanare Bianca dalla società finché Caterina non sarà sposata.

Intanto Lucenzio, un giovane pisano, vede Bianca e si innamora perdutamente di lei, mentre Gremio ed Ortensio uniscono le loro forze per trovare un marito a Caterina. Quando Petruccio, un amico di Ortensio, arriva a Padova in cerca di moglie, essi gli parlano del brutto carattere di Caterina, ma anche del suo denaro: Petruccio decide all’istante di volerla sposare. Nel frattempo Lucenzio si è scambiato d’abito con il suo servo Tranio per diventare il tutore in letteratura di Bianca.

Nello stesso modo Ortensio si traveste da tutore di musica e promette a Petruccio di introdurlo in casa di Battista. I fatti successivi aiutano Petruccio nel suo disegno ed il matrimonio viene fissato.

Il giorno del matrimonio, Petruccio arriva dalla cerimonia vestito molto squallidamente e rifiuta di restare al banchetto, con grande rammarico di Caterina, che parte con il suo sposo. Nel frattempo la corte di Lucenzio verso Bianca procede bene. Petruccio e Caterina conducono una vita molto modesta, in cui la povera ragazza è costretta dal marito ad una serie di privazioni e di umiliazioni che piegano a poco a poco il suo ostinato carattere e la rendono sempre più accondiscendente. Al termine dell’opera vi è uno smascheramento generale: Bianca sposa il suo Lucenzio ed Ortensio una ricca vedova. Dopo la discussione viene proposta alle tre mogli una professione di obbedienza: Bianca e la vedova rifiutano, mentre Caterina obbedisce e legge alle altre due l’elenco dei loro doveri.