venerdì, Marzo 29, 2024
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Omicidio Cianfrone, arrestati marito e moglie. Giallo sul movente, questione di soldi?

cianfrone

SPINETOLI – Omicidio Cianfrone, due arresti. A finire in manette marito e moglie. Ne avevamo scritto in relazione alla perquisizione avvenuta nella loro abitazione, a seguito della quale erano stati sequestrati due caschi ed una moto. Per quanto concerne il movente, gli investigatori asseriscono che non vi sia alcuna connessione tra la presunta attività sotterranea dell’ex carabiniere, legata alla sospensione dall’Arma a seguito ell’inchiesta per concussione e truffa ai danni di una assicurazione, e i motivi scatenanti del delitto.

Voci di popolo asseriscono il contrario: addirittura c’è chi dichiara di aver visto con i propri occhi la donna sottoposta a fermo “sputare” addosso all’ex carabiniere a seguito della sospensione dall’Arma. Non possiamo asserire con assoluta certezza che ciò sia realmente accaduto, tanto che i carabinieri smentiscono qualsiasi tipo d connessione tra i fatti precentemente citati e gli arresti eseguiti poche ore fa. Quello che è certo è che il paese ha un’idea piuttosto chiara di come siano andate le cose.

In molti dicono che l’omicidio sia legato a vicende relative alle presunte truffe alle assicurazioni. Si tratta solo di voci non confermate dagli inquirenti, che riportiamo solo per esigenze di cronaca.

Poche ore fa, come è ormai noto, è stata data esecuzione ad un “provvedimento di fermo” emesso dal Procuratore della Repubblica  a carico di un 54enne, con precedenti, e sua moglie 50enne, casalinga, residenti a Spinetoli, ritenuti responsabili dell’omicidio aggravato di Antonio Cianfrone, ucciso con 4 colpi di pistola mentre faceva jogging a Pagliare del Tronto-Spinetoli, la mattina del 3 giugno 2020.

Il gravissimo fatto di sangue che ha scosso l’intera comunità nella vallata del Tronto, dove Cianfrone era molto conosciuto anche per i suoi trascorsi professionali, è stato subito oggetto di una mirata indagine che ha portato a:

  • esaminare decine di ore di video estrapolati da impianti di videosorveglianza presenti nella zona;
  • riscontrare, dall’analisi del traffico telefonico dei cellulari, la presenza degli odierni fermati, sulla scena del crimine in orario compatibile con l’omicidio;
  • acquisire plurime informazioni testimoniali di cittadini che quella mattina si trovavano nei pressi del luogo del delitto.

Ulteriori approndite indagini sono tutt’ora in corso. I due sono stati associati al carcere di Ascoli Piceno a disposizione dei magistrati.

Voci di paese parlano di rancori e acredini da parte di “alcuni” nei confronti dell’ex carabiniere. In quel frangente, da informazioni acquisite grazie alla collaborazione di persone del luogo, sembra che da qualcuno sia stato detto: “Bene, giustizia è stata fatta al 50%. L’altro 50% sta arrivando”.

Dopo l’agguato, sono stati immediatamente allertati i soccorsi ed è stata fatta levare in volo una eliambulanza per il trasporto d’urgenza presso l’ospedale regionale di Torrette ad Ancona. Ma l’uomo, purtroppo, non ce l’ha fatta.

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