Riceviamo e pubblichiamo: “Da lunedi siamo all’ingorgo fiscale. La scadenza del 20/07, tormento delle Partite IVA già prima dell’emergenza COVID-19 ed ora autentico incubo a seguito di mesi di inattività forzata
accompagnata da aiuti economici inadeguati e per lo più comunque inaccessibili, è arrivata.
E il Governo che fa? Comprende la gravità della situazione e riduce qualcuno dei circa 250 adempimenti che incombono su chi svolge attività in proprio e dispone la proroga della scadenza a settembre? Niente di tutto questo. Tutto confermato, serve fare cassa e come al solito lo Stato si rivolge alle tasche di Autonomi e Partite IVA.
Del resto cosa ci si può aspettare da Ministri che consigliano ai ristoratori in crisi di cambiare lavoro o che negano l’esistenza di un corpo sociale delle Partite IVA?
È vero che il nostro Corpo Sociale sta acquisendo coscienza di sé, per lo più grazie a noi del Movimento AUTONOMI E PARTITE IVA ma il ministro che non ne vede l’esistenza è cieco come chi non riesce a vedere lo tsunami che lo sta travolgendo.
E badate bene, si dibatte solo di una proroga cioè di pagare dopo, non certo di annullare o almeno ridurre i pagamenti 2020 come sarebbe doveroso e come noi chiediamo da mesi sia a livello nazionale che presso ogni Amministrazione Locale.
E che dire di questa “protesta” del Consiglio Nazionale dei Commercialisti che minaccia prima lo sciopero fiscale e poi, più timidamente, lo sciopero dell’attività dei suoi iscritti per chiedere la proroga di una scadenza già scaduta! Diamo piena solidarietà ai Commercialisti, Partite IVA stritolate tra l’avidità dello Stato e il dramma dei contribuenti. Ma non possiamo non svelare la recita interpretata da un Consiglio che si erge ad un ruolo politico e di rappresentanza che non può in alcun modo ricoprire e che
cerca di accaparrarsi solo per consolidare i rapporti con quei partiti tradizionali che non hanno fatto e continuano a non fare.
Sono tutti complici degli errori che hanno creato la situazione di enorme difficoltà in cui si trovano le Partite IVA e che il COVID-19 ha solo peggiorato. Ancora una volta abbiamo avuto la conferma che né i partiti tradizionali né le associazioni di categorie o gli ordini professionali ci possono rappresentare. Se vogliamo rispetto e tutela dobbiamo prendere coscienza che noi AUTONOMI E PARTITE IVA siamo un unico Corpo
Sociale, motore economico del Paese, e che dobbiamo necessariamente costituirci Partito Politico ed auto-rappresentarci”.
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