Più Meritocrazia piuttosto che la riduzione dei parlamentari
Di Gian Luigi Pepa
Referendum taglio dei parlamentari: Il 20 e 21 settembre, insieme alle regionali, si voterà sul referendum di revisione costituzionale per confermare il taglio dei parlamentari, riduzione che porterebbe la Camera dei Deputati da 630 a 400 membri e il Senato della Repubblica da 315 a 200.
I padri costituenti valutarono la scelta della rappresentatività dei territori, e come tale in base all’estensione territoriale della penisola e delle comunità che vi abitano, venne determinato il numero dei parlamentari, nella doppia camera.
Altro presupposto era la qualità dei Parlamentari, dotati di preparazione, per un compravato impegno a favore della nazione e di curare con attenzione gli interessi della comunità, laddove il prima gli italiani era la base dell’interagire politico.
Quindi, persone di specchiabile entità umana e professionale, laddove il titolo di onorevole denota nella etmologia della parola, dal latino Honorabilis, l’ uomo d’onore.
Sulla base di questi presupposti la riduzione del numero dei parlamentari è un obiettivo non condivisibile.
Non è una difesa della casta ma una ricerca della meritocrazia, dovere che i partiti debbono recuperare nella scelta delle liste, i candidati non possono essere persone insignificanti, senza storia personale, curriculum professionale e d’impegno sociale.
Sono per la difesa della storia del nostro Paese e dei suoi presupposti democratici, non per un apparenza politica dei soliti giustizialisti, con soluzioni semplicistiche, che inficiano i presupposti della carta costituzionale.
Sono per la rappresentanza dei territori e della qualità dei candidati.
Studiate se volete candidarvi, dimostrate prima il vostro impegno per la nazione, e non pensate solo ai vostri interessi egoistici ed affaristici.
Viva l’Italia del valore e dei meriti.
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