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Dies Natalis Solis Invicti, l’origine del Natale

Dies Natalis Solis Invicti, l'origine del Natale

ITALIA – Il Dies Natalis Solis Invicti è la festività romana da cui deriva il Natale di Gesù Cristo celebrato dalla Chiesa Cattolica Romana.
Nell’antica Roma si celebravano ufficialmente molti “Natali”: oltre al Dies Natalis Solis Invicti, si festeggiavano il Natale di Roma, il Natale degli imperatori e quello di alcune divinità (ad esempio il Natalis Minervae).
Il Dies Natalis Solis Invicti, cioè il Natale del Sole Invincibile era l’appellativo romano che si usava nel Basso Impero per varie divinità dell’ecumene romano di origine solare, come: Apollo, Mitra, El-Gabal ed Elios.
Questa festività divenne sempre più importante da quando a partire dal III secolo, con la lenta trasformazione del Principato in Dominato, gli Augusti, dalla dinastia dei Severi in poi, tentarono di consolidare il proprio potere dinastico, sia tramite il consenso dell’esercito, sia attraverso un culto da cui derivasse il potere imperiale e in cui si potessero sincretisticamente riconoscere tutte le principali religioni degli abitanti delle eterogenee province romane che con la “Constitutio Antoniniana”, editto emanato da Caracalla nel 212 avevano ottenuto la cittadinanza, fatta eccezione dei dediticii (ad esempio i popoli barbarici sottomessi all’impero che vivevano nei suoi confini).
Da questo momento, come trattato in altro articolo, cambiano anche i simboli del potere e invece che con la classica corona d’alloro del trionfo dei Cesari, le effigi sulle monete ritraggono gli imperatori che indossano la corona radiale solare. A tal proposito vedi anche https://agenziastampaitalia.it/cultura/cultura-2/48762-come-cambiano-i-simboli-del-potere-imperiale-romano-tra-ii-e-iii-secolo-d-c-da-cibele-al-sol-invictus.

Il Dies Natalis Solis Invicti coincideva col solstizio d’inverno che nel vecchio calendario Giuliano cadeva il 25 dicembre e concludeva l’antica festa dei Saturnali che in età imperiale si svolgevano dal 17 al 23 dicembre (periodo fissato da Domiziano).
Il sole nel Solstizio d’Inverno (oggi 21 dicembre) giunge nella sua fase più debole di luce e calore con la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno, ma “invincibile” dalle tenebre, non scompare e rinasce al nuovo “Natale” dell’anno, in cui la luce del giorno torna gradualmente ad aumentare fino al solstizio d’estate (oggi 21 giugno).
Ma, fu con l’Imperetore Aureliano che alcune fonti ritengono che il 25 dicembre divenne ufficialmente la festa del “Dies Natalis Solis Invicti”.
Nel 272 Aureliano sconfisse la Regina Zenobia del Regno di Palmira che si era resa indipendente dall’Impero Romano, grazie all’intervento determinante del Dio Sole di Emesa, città – stato alleata di Roma.
Così, nel 274, Aureliano edificò un tempio sul Quirinale, istituendo un nuovo corpo di sacerdoti, i “Pontifices Solis Invicti”.
Alcune fonti sostengono che Aureliano, indossando la corona radiale a raggi, consacrò il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274, ed istituì il “Dies Natalis Solis Invicti”, facendo del Dio-Sole la principale divinità dell’impero.

Anche l’imperatore Costantino raffigurò il Sol Invictus sulle sue monete , con la dicitura “Solo Invicto Comiti”, cioè “Al Compagno Sole Invitto”.
Nel 330 lo stesso Costantino fece coincidere al 25 dicembre, Dies Natalis Solis Invicti”, il “Natale” di tutte le divinità solari dell’impero, compreso il Cristo e Mitra.
Nel 390 Giovanni Crisostomo scrive che il Vescovo di Roma Giulio I, recepì la disposizione imperiale fissando al 25 dicembre la data del Natale anche per i Cristiani.
Il Sincretismo religioso che caratterizzò il politeismo romano non scomparse con L’ Editto di Tessalonica “Cunctos Populos” del 27 febbraio 380, emesso dagli Augusti d’Occidente Graziano e Valentiniano II (quest’ultimo di soli nove anni) e dall’Augusto d’Oriente Teodosio che proibiva i culti diversi dal Cristianesimo niceano, pena l’alienazione dei beni e addirittura la morte. Vedi anche (Codice teodosiano XVI.1.2).

Dal 440, il 25 dicembre è definitivamente il Natale per i Cristiani di rito romano.

Nel 460, il papa Leone I scriveva: “È così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella Basilica di San Pietro in Vaticano, dopo aver salito la scalinata, si volgono verso il Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell’astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. I cristiani devono astenersi da ogni apparenza di ossequio a questo culto degli dei”. (Papa Leone I, 7° sermone tenuto nel Natale del 460 – XXVII-4).

Le celebrazioni legate al “Dies Natalis Solis Invicti” sono così forti e radicate che ancora oggi sopravvivono, anche se esteriormente cristianizzate, nella tradizione popolare ad esempio di alcune realtà rurali degli Appennini Centrali. A tal proposito, si vedano i riti dei falò sacri in Abruzzo:

https://abruzzoturismo.it/racconti-d-abruzzo/i-festeggiamenti-del-solstizio-dinverno-nei-borghi-abruzzesi/

e
http://discoveryabruzzomagazine.altervista.org/i-falo-dell-immacolata-e-della-notte-di-natale-a-pescasseroli/

e
https://www.la-notizia.net/2020/12/09/l-8-dicembre-l-inizio-dei-riti-per-il-sol-invictus-che-risorge/

Bibliografia:

  • Georges Dumézil – Feste romane – Genova – Il Melangolo – 1989
  • Susan K. Roll – Toward the Origin of Christmas – 1995 –

Cristiano Vignali

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