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Il film storico stasera in TV: “La Maschera di Ferro” giovedì 31 dicembre 2020

la maschera di ferro

Il film storico stasera in TV: “La Maschera di Ferro” giovedì 31 dicembre 2020 alle 21:35 su Nove

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La maschera di ferro (The Man in the Iron Mask) è un film del 1998 diretto dal regista Randall Wallace con Leonardo DiCaprio, Gabriel Byrne, Jeremy Irons, Gérard Depardieu e Anne Parillaud, liberamente ispirato al romanzo Il visconte di Bragelonne di Alexandre Dumas.

« Quanto sto per narrarvi in parte è leggenda, ma una cosa almeno è realtà. Quando i cittadini francesi insorti distrussero la Bastiglia, scoprirono nei suoi archivi questa misteriosa iscrizione: “Prigioniero numero 64389000 – l’uomo dalla maschera di ferro” »
(Narratore)

Nel 1662 in Francia regna Luigi XIV, sovrano impegnato in una politica estera aggressiva e bellicosa, intanto a Parigi il suo popolo muore di fame, e in una remota prigione è rinchiuso un misterioso prigioniero con una maschera di ferro, vessato dai suoi prepotenti guardiani.

Mentre D’Artagnan è ancora al servizio del giovane re, gli altri tre moschettieri si sono ritirati da tempo e hanno scelto strade differenti: Athos vive con il figlio Raoul, Raoul è fidanzato con Christine e aspira a diventare moschettiere come il padre, Porthos, ormai ingrassato, fa una vita godereccia, e Aramis è diventato un prete. Quest’ultimo viene chiamato a corte, tramite D’Artagnan, e viene incaricato dal re di scoprire l’identità del generale dei Gesuiti e poi ucciderlo. Infatti i Gesuiti, che sono vicini al popolo, costituiscono per Luigi, giovane ambizioso e arrogante, un grave pericolo per la stabilità del Paese.

Durante una festa all’aperto al Castello di Vaux-le-Vicomte, Luigi mette gli occhi su Christine Bellefort, la fidanzata di Raoul, e, con il pretesto di aver organizzato una “caccia all’unicorno”, riesce a rimanere da solo con Christine, tuttavia la giovane donna resiste al corteggiamento del re. Proprio in quel momento un Gesuita tenta di uccidere Luigi, ma viene fermato in tempo da D’Artagnan. Dopo l’attentato Christine scappa con Raoul e Luigi fa chiamare i suoi generali.

Dopo aver ricevuto la visita della regina madre per ringraziarlo di avere salvato il figlio e la notizia che Raoul ritirava la richiesta di entrare nel corpo dei moschettieri, D’Artagnan si reca dal vecchio amico Athos, che non vedeva da tempo, per avvertirlo del problema. Proprio in quel momento entra Raoul che informa il padre che è stato richiamato al reggimento, sebbene avesse già fatto il suo servizio. Athos capisce immediatamente il motivo per cui Raoul è stato richiamato al fronte e avverte D’Artagnan che, se il re farà del male al figlio, Luigi diventerà suo nemico. D’Artagnan si congeda da Athos, promettendo che ne parlerà personalmente al re.

Dopo il colloquio con Athos, D’Artagnan calma la folla inferocita per il cibo guasto che viene distribuito. Una volta entrato nelle segrete stanze del palazzo, D’Artagnan riesce a parlare con Luigi della questione di “natura personale”, oltre alle rivolte parigine. Luigi promette a D’Artagnan che Raoul tornerà presto a casa. Raoul, invece di tornare a casa, viene messo in prima linea e viene ucciso durante un assedio. Athos, dopo aver ricevuto la notizia della morte del figlio, è adirato con Luigi e tenta di ucciderlo alla caserma dei moschettieri, ma viene fermato da D’Artagnan. Christine che si trova in difficoltà economiche, vive con la madre e la sorella, entrambe malate ai polmoni, mentre il padre è morto da molti anni, va a chiedere aiuto al re. Luigi, ormai liberatosi di Raoul, invita Christine a palazzo, concedendole il beneficio di ospitare la madre e la sorella nella sua tenuta di campagna e di farle visitare dal suo medico personale.

Aramis riunisce, in un luogo segreto, i suoi vecchi amici e compagni di avventure Athos, Porthos e D’Artagnan per rivelare che egli stesso è il capo dei Gesuiti e per proporre un piano per sostituire il re. Athos, che nutre un grande astio contro il re, reo di aver mandato il figlio Raoul in prima linea nella guerra contro gli olandesi per sfilargli la fidanzata Christine, aderisce immediatamente al piano, lo stesso fa anche Porthos, notevolmente invecchiato, ma animato dalla voglia di tornare il guerriero di un tempo. Il piano però non mette d’accordo tutti: a differenza dei suoi compagni, D’Artagnan è rimasto fedele al re e rifiuta categoricamente di partecipare al complotto, dicendo che non può tradire il re e che lo difenderà fino alla morte. Quest atteggiamento fa infuriare Athos, il quale sfida D’Artagnan. Aramis si apparta con D’Artagnan chiedendogli se ha un peso nel cuore, tuttavia il capo dei moschettieri ribadisce che non può tradire il “suo” re e si congeda dai suoi amici con freddezza. Tornato a palazzo D’Artagnan viene rimproverato da Luigi di aver lasciato in vita Athos dopo l’attentato, intanto Athos, Porthos e Aramis sono scomparsi.

Il piano di Aramis è molto ambizioso: sostituire al re con il suo gemello omozigote Filippo, per volere reale rinchiuso da anni in una prigione regia che si trova in un’isoletta al largo della costa francese, nonché costretto a portare una maschera di ferro. Il piano inizialmente funziona, poiché i tre ex moschettieri prelevano senza intoppi il fratello del re dalla prigione e lo portano in una casa di campagna, tuttavia lo trovano in condizioni pietose. Dopo avere tolto la maschera all’ex prigioniero, i tre moschettieri gli chiedono chi fosse. Il giovane risponde che, per sedici anni, aveva vissuto in una casa di campagna insieme a una donna anziana e a un prelato, che veniva costantemente sorvegliato da dei guardiani, che non aveva amici, e che veniva chiamato Filippo; un giorno venne prelevato da un uomo vestito in nero, gli mise la maschera e lo portò alla prigione dove per giorni urlò continuamente che cosa avesse fatto, ma col tempo capì che la sua faccia doveva essere nascosta. Subito dopo Filippo viene aiutato da due Gesuiti a lavarsi e rivestirsi. Successivamente Aramis rivela a Filippo che è il gemello di re Luigi: alla sua nascita venne nascosto, e portato via su ordine di Luigi XIII perché temeva una nuova guerra tra fratelli e fece credere anche ad Anna d’Austria che il secondo gemello era morto; poco prima di morire il vecchio re ammise davanti a Luigi e ad Anna d’Austria che il secondo gemello era ancora vivo, così la regina madre volle ristabilire il diritto di Filippo, ma dopo l’incoronazione di Luigi, il nuovo re ordinò allo stesso Aramis di prelevare Filippo, portarlo in prigione e mettergli la maschera di ferro. Aramis propone a Filippo di diventare re al posto del fratello. Inizialmente Filippo resta senza parole e si mette a piangere, tuttavia accetta l’offerta. Filippo dimostra di avere anche una personalità opposta al fratello: ad esempio racconta ai tre moschettieri che preferirebbe sposare una contadina e badare agli agnelli, piuttosto di diventare re.

Intanto a palazzo arrivano una lettera che comunica la morte di Filippo, che Luigi fa girare immediatamente alla madre, e un baule contenente la maschera di ferro. Luigi apre il baule e per un istante mette la maschera, ma ha un brivido e la poggia immediatamente. La regina, avuta la notizia della morte del secondo figlio, va in chiesa e, con le lacrime agli occhi, invoca perdono. In quel momento arriva D’Artagnan, che le chiede cosa sia successo, ma Anna non risponde e inizia a baciare il moschettiere, di conseguenza è chiaro che tra loro ci sia un forte sentimento.

Per alcune settimane i tre moschettieri insegnano a Filippo come cavalcare, tirare di spada, danzare, stare a tavola… Inoltre nasce un forte legame di amicizia tra Filippo e Athos. Intanto a palazzo Christine respinge le avances di Luigi, amettendo che ama ancora Raoul, così il re, per distrarsi, organizza un ballo in maschera a corte.

Il giorno prima del ballo, mentre Athos da le ultime istruzioni a Filippo, Porthos fa preparare i vestiti per la festa da alcune donne di un bordello, Aramis avvisa, in un confessionale, la regina Anna che Filippo è vivo, è stato liberato dalla prigione ed è pronto a sostituire Luigi.

Quindi Filippo e i tre moschettieri vanno al ballo in maschera e, dopo aver spaventato Luigi con un trucco, realizzano la sostituzione tra Filippo e Luigi nella stanza privata del re. Mentre Luigi viene portato nei sotterranei da Athos, Porthos e Aramis, Filippo, vestito da re, si reca nella sala da ballo. Subito dopo entra anche la regina, che intuisce lo scambio, ma è commossa di poter rivedere questo figlio. La regina si ritira nei suoi appartamenti dopo aver suggerito a Filippo di fare la stessa cosa dopo due balli. Improvvisamente Christine entra nella sala da ballo accusando Filippo, credendolo Luigi, di aver mandato a morte certa Raoul col pretesto di schierarlo in prima linea in battaglia. Filippo si scusa con Christine e promette di fare ammenda per i torti fatti in realtà dal gemello Luigi. D’Artagnan intuisce, dal comportamento bonario di Filippo, che c’è stato lo scambio di persona e, portandosi con sé anche Filippo, taglia la strada ai tre vecchi compagni in fuga con il loro ostaggio. Nella colluttazione che ne segue, i tre ex moschettieri perdono sia il loro ostaggio sia Filippo, lasciandolo nelle mani del crudele fratello.

Ritornati nei piani alti, Luigi rivela a D’Artagnan chi è in realtà l’impostore. La madre Anna supplica a Luigi di avere pietà per Filippo, dichiarando che ama entrambi i figli. Anche D’Artagnan, benché finora rimasto fedelmente al servizio del re, rimane molto colpito dalla rivelazione che Filippo non è un semplice sosia di Luigi, bensì suo fratello gemello e, commosso anche dalla bontà d’animo di Filippo, contrapposta all’egoismo e al cinismo del sovrano di Francia, implora quest’ultimo di risparmiare il prigioniero. Lo stesso Filippo prega, con un filo di voce, di essere ucciso piuttosto di tornare alla prigione e alla maschera. Tutte queste richieste sono vane perché il re ordina che Filippo venga portato alla Bastiglia, con addosso nuovamente la maschera di ferro, e che D’Artagnan porti le teste di Athos, Porthos e Aramis. Nel frattempo Christine si impicca con un lenzuolo e, una volta visto il cadavere da una finestra, Luigi ordina che venga tolta “quella cosa”.

In gran segreto D’Artagnan comunica ad Anna che andrà a salvare Filippo e decide perciò di unirsi ai suoi compagni. I quattro, nuovamente riuniti, accedono alla Bastiglia e liberano Filippo, ma vengono seguiti dal sospettoso Luigi e dai suoi soldati, che li accerchiano.

Piuttosto che arrendersi i quattro moschettieri decidono invece di combattere un’ultima battaglia e incrociano per l’ultima volta le spade, pronunciando il loro famoso motto: «Uno per tutti, tutti per uno», e a loro si aggiunge anche Filippo, al quale D’Artagnan ha appena rivelato di essere il vero padre (Filippo e Luigi sono infatti nati dalla relazione adulterina che il moschettiere aveva intrapreso anni addietro con la regina Anna d’Austria), nonché di provare l’orgoglio per la prima volta. I cinque sferrano una carica ai moschettieri del re, ma sono stati tutti loro allievi e da loro hanno appreso cosa vuol dire essere un vero moschettiere degno di onore. Osservando ammirati l’enorme coraggio dei loro maestri che si buttano alla carica, nessuno di loro riesce a trovare il coraggio di sparargli, chiudendo infine gli occhi e deviando il fucile per fare andare il colpo a vuoto. Il tenente André è inoltre il primo a deporre le armi in segno di rispetto, seguito da tutti gli altri. Tuttavia Luigi non ci sta: fissa gli occhi al fratello in segno di sfida, afferra il pugnale di André e, nel tentativo di assassinare Filippo, finisce per pugnalare a morte D’Artagnan. Un furente Filippo cerca pertanto di strozzare Luigi, ma viene fermato da D’Artagnan poiché essi sono tutti e due figli suoi. Il tenente André, profondamente devoto al suo capitano, intuisce dalle parole di D’Artagnan morente che Luigi e Filippo sono due fratelli e manda via i soldati obbligandoli al silenzio, dopodiché non esita ad arrestare Luigi, ormai isolato e umiliato, e, con la complicità dei tre moschettieri superstiti, effettua per la seconda volta lo scambio. Filippo diventa quindi il re di Francia sotto il nome di Luigi XIV, destinato a rimanere nella storia come uno dei più grandi sovrani di questa nazione; Luigi viene invece fatto rinchiudere in un luogo “dove nessuno possa udire la sua follia”. I tre moschettieri superstiti sono chiamati a corte e nominati consiglieri del nuovo re. Dopo il funerale di D’Artagnan, Filippo, rattristato per la morte del figlio di Athos, mandato in guerra dal suo gemello, e per la morte del proprio padre, chiede ad Athos di essere come un padre per lui e che d’ora in poi sia questa la sua ragione di vita (mentre lo stavano preparando ad essere re, Athos confidò a Filippo che ognuno di loro aveva qualcosa a cui anteporre la propria vita, ma che lui aveva perso la sua: Raoul).

Regia di Randall Wallace

Con Leonardo DiCaprio, Gabriel Byrne, Jeremy Irons, Gérard Depardieu e Anne Parillaud

Fonte: WIKIPEDIA