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Conte-bis, gli ultimi rintocchi. “Il premier cerchi vaccini, non voti”

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Conte-bis, gli ultimi rintocchi. “Il premier cerchi vaccini, non voti”

“Conte cerchi vaccini non voti”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sul Messaggero, avvisa il premier che “tutti i 18 senatori voteranno compatti”,e senza i voti di Iv non “avrà i numeri”. Conte “andrà al Colle ma non si voterà a giugno, lo sanno tutti: si vota nel 2023”. Poi però sembra lasciare uno spiraglio: “Noi siamo disponibili, da noi nessuna preclusione, se si parla di contenuti e non di poltrone…”. Poi, parlando dei “costruttori”, un affondo al Pd: “Mi fa impressione vedere il Pd e Di Maio pendere dalle labbra di Mastella”.

Ultimi rintocchi di orologio per il governo Conte-bis. Di recente le abbiamo viste proprio tutte. E in un momento in cui imperversa l’emergenza sanitaria, sembra proprio che la nostra classe dirigente sia assorbita da altre priorità.

Dopo la crisi di governo il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, lascia intravedere segnali di distensione, mentre “Giuseppi” lancia la sfida della conta dei voti in Aula. Ma le previsioni non sarebbero favorevoli al premier in carica, in quanto non è detto che lunedì alla Camera e soprattutto martedì al Senato Conte riesca ad avere i numeri necessari. Mancherebbero infatti all’appello 10 senatori per raggiungere quota 161. Nel caso in cui si andasse al voto, Italia Viva ha annunciato la propria astensione.

“Andiamo avanti – stigmatizza il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – , pensando alle cose concrete, ai ristori e agli aiuti da dare agli italiani, a tutte quelle persone che stanno affrontando la crisi economica e sanitaria con grande dignità. Le altre crisi sono da irresponsabili. Noi pensiamo al Paese”.

Nel frattempo, stando alle ultime indiscrezioni fornite da Adnkronos, Conte potrebbe limitarsi a fare delle comunicazioni in Aula a Montecitorio per salire subito al Quirinale e rassegnare le dimissioni davanti a Sergio Mattarella, evitando così il passaggio al Senato che potrebbe rivelarsi una batosta storica.

Conte salirebbe quindi al Colle per avere un nuovo incarico e formare un terzo governo.

“Mentre Conte – commenta il leader della Lega Matteo Salvini – usa i Tabacci e i Mastella per andare a cercare voti in giro per i corridoi con l’unico scopo di tirare a campare, gli Italiani hanno ben altri problemi. Emergenza salute con medici e infermieri eroici ma stanchi, scuole chiuse o aperte (e non ci si capisce niente), bar, ristoranti, negozi, centri sportivi, palestre, Partite Iva e imprese in ginocchio, cartelle esattoriali in arrivo: e il governo che fa? Litiga per rimpasti e poltrone. Il centrodestra, maggioranza nel Paese con la Lega al primo posto, è compatto e pronto ad offrire un progetto che metta al centro libertà, merito, giustizia, famiglia e sviluppo. Io mi fido solo degli Italiani”.

Si stanno dimostrando quindi molto vicine alla verità le previsioni degli analisti esteri relativamente alla situazione politica italiana.

Secondo Wolfango Piccoli, co-presidente di Teneo Intelligence, la pandemia ha permesso a Conte di “concentrare il potere e garantire un margine di manovra significativo ai suoi sostenitori politici”, ma da allora è stato trovato carente.


“La disastrosa gestione da parte del governo della seconda ondata di Covid-19, unita alla gestione inefficiente degli aiuti finanziari promessi alle imprese e ai lavoratori e una politica di comunicazione amatoriale, hanno minato la posizione di Conte”, ha detto in una nota Piccoli.

Piccoli ha previsto un rimpasto limitato a gennaio, mentre la fragile coalizione di governo cerca di appianare le divergenze e formulare un nuovo programma politico. Ma, ha detto, “guardando più avanti, il Conte-tera rimarrà un fragile assetto di governo che è del tutto inadeguato a condurre il Paese fuori dal pantano economico in cui è precipitato con la pandemia”.

La prospettiva di nuove elezioni è ancora lontana, dicono gli esperti, per ora, osservando però che “Conte è su un terreno instabile”. La sua tenuta sarebbe, secondo loro, infatti, limitata al perdurare dell’emergenza sanitaria.

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