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I Testimoni di Geova e le fake-news: una storia lunga un secolo

i testimoni di geova

La moglie di Putifarre che accusa Giuseppe di averla molestata sessualmente e Sinone il cugino di Ulisse, che introduce spacciandosi come amico, il celeberrimo cavallo a Troia. In entrambi i casi i falsari di parola come li definì Dante, condannandoli alle pene dell’Inferno, causarono morte e sofferenza.

Dagli albori della letteratura e quindi anche dell’umanità c’è chi ha capito che falsità ben confezionate e mirate possono abbattere, atterrire o distruggere un avversario: meglio di lance, spade, cannoni o armi sofisticate. Questo, che si tratti di un individuo, di un regno o di un popolo intero. E spesso di una categoria sulla quale si vuole attirare l’avversione degli altri.

Non vanno collocate in questa categoria per esempio i Protocolli dei savi di Sion che tanto odio suscitarono nei confronti degli ebrei in tutta Europa? Gli stessi nazisti furono maestri nel maneggiare la propaganda contro gli ebrei, dedicandovi un ministero apposito diretto dal famigerato Goebbels.

C’è un gruppo religioso, i Testimoni di Geova, che nel ventesimo secolo ha sperimentato sulla propria pelle cosa significhi la persecuzione e l’oppressione favorita anche dalla disinformazione spesso “istituzionalizzata”. Di paradossale è che ciò, è avvenuto in tre situazioni storiche e tempi molto diversi, che si spingono sino ai giorni nostri.

I Testimoni di Geova e il Nazismo 1933-1945

Furono migliaia i  testimoni di Geova tedeschi, perseguitati, arrestati e deportati nei lager dove molti di loro furono giustiziati. Tra questi moltissime donne alle quali furono sottratti anche i figli. La loro colpa era rifiutare di dare l’onore religioso al Fuhrer con il saluto, partecipare alle attività militari e la mancata iscrizione agli apparati politici dell’NSDAP.  

Tra le fake messe in giro dalla propaganda nazista, create ad arte anche per favorire  le delazioni e l’ostracismo dei Bibelforscher si registrarono le seguenti: traditori del popoloantipatriottici, pericoli per gli interessi del paese, gruppo di sostegno ai disciolti partiti marxisti e di essere al soldo del bolscevismo ebraico. (Triangoli viola– Claudio Vercelli e I Bibelforscher e il Nazismo– Sylvie Graffard/Leo Tristan)

Volantino di propaganda nazista contro i Bibelforscher: “I servi fedeli della Bibbia, mandati dal bolscevismo ebraico”

I Testimoni di Geova e l’Unione Sovietica 1945-1991

Nel 1947, 30 Testimoni furono arrestati. I funzionari dell’Unione Sovietica consideravano antisovietiche le pubblicazioni dei Testimoni e questi ultimi furono falsamente accusati d’attività sovversiva. Molti furono condannati a morte, anche se le loro condanne furono poi commutate in 25 anni di detenzione nei campi di prigionia. Fra il 1947 e la fine del 1951 furono arrestati molti Testimoni. Le ragioni erano le stesse addotte dal regime nazista in Germania: rifiuto del servizio militare, attività di stampa clandestina e rifiuto di iscrivere i giovani figli alle organizzazioni giovanili comuniste.

Un episodio chiave della persecuzione dei testimoni di Geova in Unione Sovietica si ebbe nel 1951. L’8 aprile di quell’anno 6.100 Testimoni dell’Ucraina occidentale furono deportati in Siberia. Oltre ai Testimoni dell’Ucraina, ne furono deportati altri della Moldavia, della Bielorussia occidentale, della Lituania, della Lettonia e dell’Estonia. In tutto i Testimoni deportati da queste sei repubbliche furono circa 9.500. Lo scopo delle deportazione era quella di isolare i Testimoni dalla Società sovietica, concentrandoli in un luogo nel quale non avrebbero potuto operare conversioni

Dal momento che la persecuzione violenta non aveva prodotto i risultati sperati, le autorità sovietiche avviarono un programma ben congegnato di propaganda menzognera: libri, film, programmi radiofonici. Libri sovietici come quello intitolato “Le verità sui testimoni di Geova”, pubblicato in russo nel 1978 con una tiratura di 100.000 copie, suggerivano il bisogno di intensificare la propaganda contro i Testimoni

Nel tentativo di screditare i testimoni di Geova, i sovietici produssero un film che intitolarono “Armaghedon”. Era la storia d’amore, inventata, di un soldato sovietico e di una ragazza che veniva adescata e indotta a unirsi ai Testimoni. Nel finale del film la sorellina della ragazza moriva in un incidente provocato da un sorvegliante dei Testimoni, che era strumentalizzato dal servizio di spionaggio americano. Commentando il film, che commosse molti spettatori, il quotidiano ucraino “La bandiera rossa” del 14 maggio 1963 diceva: “In questo modo la propaganda atea è efficace e convincente, e si può usare in altri villaggi del paese dove vengono proiettati film simili”.

Siberia 1953. Due figli di Testimoni di Geova spaccano legna in un campo di lavoro

I Testimoni di Geova e la Russia 2017-2021

I Testimoni di Geova sono fuorilegge nella Federazione Russa dal 2017, accusati di essere un’organizzazione estremista, nonostante siano conosciuti in tutto il mondo come cittadini pacifici e ossequienti alle leggi.

Nell’anno 2020 sono state intraprese 188 azioni penali che coinvolgono 147 fedeli; 39 persone, tra uomini e donne, sono state condannate in base all’articolo 282.2 del Codice Penale della Federazione Russa; 72 persone sono state incarcerate (44 si trovano attualmente dietro le sbarre); 477 abitazioni dei Testimoni di Geova hanno subito irruzioni.

Per fare un esempio su come la propaganda contro una minoranza sia utilizzata dai mezzi di informazione sempre più potenti, è interessante analizzare un servizio televisivo mandato in onda dal primo canale della Tv Russa. Il 10 febbraio 2021 sono state perquisite 16 appartamenti a Mosca dalla Forze di Polizia coordinate dal Comitato Investigativo di Mosca.

Nel raccontare il fatto di cronaca, la Tv ha utilizzato termini come “setta dalla quale non si esce” e “cospiratori”;  ha indicato i testimoni come quelli  “spesso in possesso di cittadinanza straniera” e mostrato una Bibbia in Ucraino. Altre immagini mandate in onda, mostravano una riunione religiosa di qualche confessione, dove si cantava e ballava e dove alcuni partecipanti sembrano cadere in trance. Le immagini sono state spacciate falsamente per le adunanze dei Testimoni, che sono completamente estranee a riti e comportamenti mistici.

Il sito ufficiale governativo russo del Rosfinmonitoring, il Servizio Federale per il monitoraggio finanziario. I Testimoni di Geova compaiono nella stella lista dove sono presenti tra gli altri, AL-QAIDA e Movimento Talibano

Che i propagatori di notizie false abbiano un peso nel creare avversione verso le minoranze lo conferma anche Raffaella Di Marzio del Centro Studi Lirec che in una recente intervista ha affermato: “In Italia, e nel mondo, i primi alleati, nell’opera distruttiva che i gruppi antisette svolgono contro le minoranze religiose e spirituali stigmatizzate come “sette” sono giornalisti privi di etica professionale, esperti nell’ “arte” di creare allarme e reazioni collettive di panico. Di questa “informazione” sono piene le pagine web e anche le pagine di testate giornalistiche prestigiose, nonché trasmissioni televisive di reti pubbliche. Oltre a disinformare, la stampa e i media, in genere, tendono a creare e sostenere delle vere e proprie caccie alle streghe contro quei gruppi che, di volta in volta, vengono additati”.

A proposito del ruolo delle fake news in questo particolare periodo storico rimandiamo anche alle considerazioni di Alex Amicarelli di FOB e di Massimo Introvigne di Bitter Winter tratte da interviste rilasciate al nostro giornale.

“Calunnia sfacciatamente, qualcosa resterà sempre attaccato” diceva il filosofo Francesco Bacone. Molto è rimasto “attaccato” alla pelle di migliaia di uomini e donne che hanno sofferto e tuttora soffrono, soltanto perché diversi e liberi di fare scelte diverse dalla maggioranza che li circonda.

Roberto Guidotti

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