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Piccoli Comuni, Francesca De Vito: “Come dare maggiore sostegno e sviluppo”

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Piccoli Comuni, Francesca De Vito: “Come dare maggiore sostegno e sviluppo”

Riportiamo di seguito l’intervista a Francesca De Vito, Consigliera M5S alla regione Lazio relativamente ai Piccoli Comuni.

Consigliera De Vito, parliamo di Piccoli Comuni e della sua legge

“Quella sui piccoli comuni è una legge che nel Lazio si invocava da troppo tempo e riguarda i Comuni che hanno una densità abitativa inferiore ai 5mila abitanti e nella nostra regione, rappresentano oltre il 67% del totale dei comuni, un dato che ne conferma l’importanza. Sono realtà che molto spesso custodiscono la maggior parte dei tesori e delle nostre tradizioni, un riferimento geografico per tanti prodotti tipici, gastronomici e artigianali. Sono intrisi di storia e cultura eppure sono purtroppo soggetti al fenomeno di spopolamento. Consideri che la popolazione totale dei 254 “piccoli comuni” corrisponde solo all’8% degli abitanti del Lazio”.


Quali sono le soluzioni proposte?


“Ho proposto una serie di soluzioni, sia per i cittadini che vi risiedono sia per coloro che vi si potrebbero trasferire, per le imprese commerciali esistenti e per quelle future. Ma vorrei porre l’attenzione anche sulla improrogabile necessità di supportare le Amministrazioni nel garantire l’impiego di tecnici specializzati che accompagnino le politiche di crescita locale sino all’accesso dei fondi europei.

Programmazione e pianificazione sono il cuore della sua legge, come pensa che si potrebbe agire per realizzare entrambe in maniera efficace?

“Attraverso una “inversione di principio” nella gestione delle risorse economiche dedicate a queste realtà territoriali, partendo dal concetto di “spesa storica” sostenuta dalla Regione per i Piccoli Comuni, a cui andare a sommare anche le risorse che arrivano dall’Europa. Lo scopo sarebbe quello di costituire un consistente fondo integrato che potrebbe così essere
impiegato per una conseguente programmazione, che veda il coinvolgimento costante dei Comuni, delle loro associazioni e degli organi interessati”.


A cosa si riferisce quando parla di “inversione di principio”?

“Mi riferisco al fatto che per dare un aiuto reale si pensa che sia sufficiente predisporre bandi ed erogare finanziamenti. Ma non sempre, purtroppo, i bandi rispondono alle reali esigenze dei Comuni. Ecco, il punto è proprio questo: sarebbe importante provvedere a rinnovare completamente il concetto di “sostegno economico” e di intervento per lo sviluppo e la
crescita di queste realtà territoriali, partendo dalle loro necessità.

A tal proposito le anticipo che, in occasione del prossimo collegato al bilancio, presenterò una proposta per la creazione di un “tavolo di confronto costante” tra i Piccoli Comuni, le Associazioni che li rappresentano e l’Assessore agli Enti Locali al fine di attivare quanto
sopra. Sono queste realtà infatti, le sole ad essere in grado di indicare i loro bisogni e non certo gli uffici della Regione, sebbene focalizzati sulla questione”.

Ci sono problemi in merito all’attuazione? A 6 mesi dall’approvazione, qual’è la situazione?

“Purtroppo non buona. Attualmente è tutto fermo, sono passati i 180 giorni previsti dalle Legge entro i quali bisognava dare attuazione al piano triennale che è previsto dall’articolo 13 e che avrebbe consentito, finalmente, di investire gli oltre 2,5 mln previsti e inseriti nel
bilancio del 2021 sui piccoli comuni. Inoltre proprio in questi giorni si è data attuazione alla legge n.1/2021 “Disposizioni in materia di cooperative di comunità”, ed i finanziamenti per la sua copertura economica vengono prelevati anche dal fondo stanziato per i piccoli comuni con il bilancio 2021.
Sarebbe, quindi auspicabile che la Regione Lazio procedesse celermente con la predisposizione del piano previsto dalla legge regionale”.

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