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Dante e Cossignano. Tutti i legami del paese con il Sommo Poeta

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Dante e Cossignano. Tutti i legami del paese con il Sommo Poeta

Cossignano – Dante e Cossignano. A 700 anni dalla morte del Sommo Poeta vogliamo riscoprire alcuni legami anche sorprendenti, tra il piccolo centro e una delle più celebri opere di letteratura di tutti i tempi, la Divina Commedia. Uno spunto questo, offerto dall’ex sindaco Roberto De Angelis.

Carmine Galanti, per esempio fu un valido studioso di Dante, letterato e brillante maestro. Nacque a Cossignano il 16 luglio 1821 dall’ingegnere Giuseppe e da Teresa Marzi. Fu particolarmente versato nelle lettere e nelle scienze; per diversi anni insegnò nel seminario di Ripatransone filosofia e matematica.

Divenne famoso soprattutto per la poesia latina e le importanti Lettere pubblicate sul poema sacro di Dante, che gli meritarono riconoscimenti accademici e le lodi anche dagli stranieri. Fu ordinato sacerdote nella Pasqua del 1846. Coltivò gli studi danteschi fermando la sua attenzione soprattutto sui significati dei simboli e delle allegorie della Commedia. Espose le sue osservazioni in Lettere a stampa, dirette nella maggior parte a dantisti del tempo. Alcune sue interpretazioni saranno poi utilizzate da critici del Novecento. Morì a Ripatransone nel 1890, stroncato da un colpo apoplettico. Fu sepolto nella tomba dei canonici del cimitero locale.

Legato a Galanti sempre a Cossignano, nel 2005  si svolse l’incontro “Dante e le Marche”, presieduto dal sindaco Roberto De Angelis, con la partecipazione dell’assessore provinciale all’istruzione Olimpia Gobbi. Il professor Luca Di Dio, su incarico del Comitato di Camerino della Società Dante Alighieri, anche per promuovere un’immagine artistico-culturale della nostra Regione attraverso la figura e l’opera di Dante Alighieri, presentò in quell’occasione la sua opera in cd-rom, incentrata proprio sul rapporto tra Dante e le Marche. Presente fra gli altri anche Stefano Belisari, meglio conosciuto come “Elio” delle Storie Tese.

L’opera del professore, nel rispecchiare il percorso triadico che attraversa la Commedia, si presentava suddivisa in tre “Cantiche”: Introduzione, Geografia e Viaggio. Nella “Geografia Dantesca”, un percorso a metà tra turismo e letteratura, furono evidenziati con colori diversi i comuni delle Marche legati in qualche modo all’opera di Dante. Con il colore rosso l’autore indicava il comune delle Marche nominato in una qualche opera di Dante. Con il colore blu rilevava invece quei comuni che pur non essendo esplicitamente menzionati tuttavia erano legate alla produzione dantesca da un qualche, più o meno diretto, collegamento o nesso. Infine con il colore verde si segnalavano centri con rilevanza dantesca cioè che avevano dato i natali o dimora a insigni dantisti.

In questo particolare itinerario regionale composto da 39 comuni, Cossignano veniva annoverato tra i comuni a “Rilevanza dantesca”, per merito proprio del dantista Carmine Galanti. Tra l’altro quest’anno ricorre il duecentesimo anniversario dalla sua nascita; lo studioso è onorato nella toponomastica locale attraverso l’intitolazione di una piazzetta del Centro Storico: largo Carmine Galanti.

Infine sicuramente da non dimenticare, l’opera di un altro cossignanese, Edvinio Barbizzi che in un impegnativo e lungo lavoro durato 12 anni (1994-2006), ha parafrasato o “riscritto”, attraverso un manoscritto autografo la Commedia dantesca nel vernacolo cossignanese: “La Devina Chemmedie” stampato in tre volumi “Inferne”, “Pergatorie” e “Paradise”.

Roberto Guidotti

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