Coprifuoco, la Lega non vota. Ristoratori sul piede di guerra
“L’imposizione del coprifuoco non è una scelta dettata da motivazioni scientifiche. Lo stesso CTS afferma di non esser mai stato interpellato sulla questione del prolungamento e che quindi la scelta è puramente politica, di Draghi e Speranza. Viene da chiedersi cosa ci sia dietro questa follia: probabilmente solo una questione ideologica, che sembra avere lo scopo di influire sulla psicologia degli italiani, tenendoli a casa, più che di evitare il contagio”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sul proprio profilo Facebook. La scelta di continuare a imporre il coprifuoco alle ore 22 è stata fortemente voluta al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. Una scelta non condivisa dalla Lega, che si è astenuta dal voto, come anche dalla maggior parte dei titolari d’impresa quali bar e ristoranti, ormai provati da un anno, da restrizioni non corrisposte da aadeguati risultati.
“La Lega – scrive su Facebook il Leader della Lega Matteo Salvini – chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni. I dati sanitari fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati. Con rigidi protocolli di sicurezza, con prudenza e mantenendo le distanze, si può anzi si deve tornare a vivere e lavorare al chiuso e all’aperto. Voteremo il prossimo decreto se insieme al piano vaccinale e alla tutela della salute prevederà il ritorno alla vita e il ritorno al lavoro”.
Tuttavia il governo, su questo aspetto, è rimasto inflessibile. Ma, da quanto si apprende, i ristoratori sarebbero sul piede di guerra.
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