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Anticipazioni per “Report” del 25 ottobre alle 21.20 su Rai 3: il caso Astrazeneca

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Anticipazioni per “Report” del 25 ottobre alle 21.20 su Rai 3: il caso Astrazeneca

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In sommario anche lo scandalo Unitalsi

Astrazeneca era il vaccino su cui l’Italia aveva deciso di puntare, ma ormai abbiamo smesso di usarlo, dopo aver cambiato più volte le raccomandazioni di somministrazione. 

Report, in onda lunedì 25 ottobre alle 21.20 su Rai3, proverà a comprendere quali errori sono stati commessi nella gestione della comunicazione, cosa sappiamo oggi degli inusuali e rari effetti avversi, qual è la bilancia rischi benefici e come è stata usata per guidare le scelte sulla salute pubblica. 

Per capirlo Claudia Di Pasquale è andata in Germania, paese che a marzo ha fatto da apripista per la sospensione di Astrazeneca, e in Inghilterra dove è stato sviluppato questo vaccino.

Spazio, poi, a un caso giudiziario nel quale a rimetterci sono stati i malati, i pellegrini, i volontari e fedeli di Lourdes. Il 4 ottobre scorso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma ha rinviato a giudizio quattro persone e ne ha condannata una quinta a poco meno di due anni di reclusione. Le accuse vanno dall’appropriazione indebita al riciclaggio, ma quello che più colpisce sono le vittime: i tanti che, negli ultimi dieci anni, si sono affidati all’Unitalsi, la più importante associazione cattolica che da oltre un secolo organizza i viaggi dei malati nel Santuario francese. I principali accusati sono Alessandro Pinna e Emanuele Trancalini, per anni presidenti della sezione romana di Unitalsi, rinviati a giudizio per aver distratto dalle casse dell’Associazione quasi 2 milioni di euro, parte dei quali, secondo l’accusa, sarebbero stati riutilizzati per acquistare una villa in Sardegna, attraverso centinaia di assegni girati su conti correnti di amici, parenti, collaboratori e complici.

Infine in Bassa Valle Stura, in provincia di Cuneo, dove ogni giorno circa mille tir attraversano il centro di alcuni comuni montani. La maggior parte di questi mezzi transita da e verso le Fonti di Vinadio, meglio conosciute come acqua Sant’Anna. Questo transito sta rendendo difficile la vivibilità in questi comuni per l’inquinamento acustico e ambientale. Un monitoraggio dell’Arpa ha paragonato la qualità dell’aria di uno dei comuni più colpiti da questo passaggio a quella di una città come Torino, tra le più inquinate d’Italia. 

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