giovedì, Marzo 28, 2024
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Anticipazioni per “Un Giorno in Pretura” del 13 novembre alle 00.30 su Rai 3: il caso Sacko

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Anticipazioni per “Un Giorno in Pretura” con Roberta Petrelluzzi del 13 novembre alle 00.30 su Rai 3: il caso Sacko

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Su Rai3 a Un giorno in Pretura con Roberta Petrelluzzi

Nella puntata di “Un giorno in pretura”, in onda sabato 13 novembre a mezzanotte e mezza su Rai3, Roberta Petrelluzzi racconterà la storia di Soumaila Sacko, un giovane extracomunitario venuto dal Mali, dove aveva lasciato moglie e figli, per costruirsi un futuro migliore.

Viveva nella Piana di Gioia Tauro, nella baraccopoli di San Ferdinando, nota alle cronache per le condizioni disumane, e per i continui incendi. Sacko era bracciante e sindacalista molto impegnato: venne ucciso il 2 giugno del 2018, con un colpo di fucile alla testa, in un terreno vicino Rosarno, in località Tranquilla, dove si era recato con alcuni amici per prendere delle lamiere da una vecchia fornace abbandonata.

Accusato di omicidio volontario è un agricoltore calabrese di 45 anni, Antonio Pontoriero.

Un giorno in pretura è un programma televisivo italiano di genere documentaristico-criminologico, in onda su Rai 3 dal 18 gennaio 1988. Ideata da Roberta Petrelluzzi, che ne è anche conduttrice e regista, insieme a Nini Perno. È la terza trasmissione più longeva della terza rete Rai dopo il TG3 e Geo. La trasmissione è l’evoluzione del programma In pretura, andato in onda sempre su Rai 3 dal 1985 al 1987.

La trasmissione è l’evoluzione del programma In Pretura, ideato e curato da Nini Perno e Celestino Spada con la collaborazione di Roberta Petrelluzzi, andato in onda per due edizioni, dal 20 novembre 1985 al 27 febbraio 1987, al mercoledì e successivamente al venerdì, alle 19:35 su Rai 3[1][2].

Nelle sue prime edizioni Un giorno in pretura, condotto da Roberta Petrelluzzi e Nini Perno, veniva trasmesso in prima serata ed era molto più incentrato sull’intrattenimento: a parte rari casi in cui trattava un processo per omicidio, la trasmissione prendeva prevalentemente in esame solo processi della cosiddetta giustizia «minore», quali casi di ubriachezza molesta, furti, ricettazioni, rapine, borseggi, risse, liti condominiali, favoreggiamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia, sgarbi tra colleghi di lavoro, controversie legate ad un’eredità o a cause di separazione tra coniugi, guida in stato d’ebbrezza, oltraggi a pubblici ufficiali, possesso e spaccio di droga, atti osceni in luogo pubblico, violazioni di domicilio, il tutto per rendere più chiaro ai telespettatori il funzionamento e l’andamento della giustizia italiana. Il programma rientra in quel genere televisivo che negli anni Novanta prese il nome di Tv verità[3][4], che ricomprende Chi l’ha visto?Telefono gialloUltimo minutoForum.