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Covid: nelle Marche oggi più 11 ricoveri e più 3 in intensiva o semi intensiva

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Aumento di degenti in tutti i tipi di reparti

Ancona, 28 febbraio – Tornano a salire i ricoveri legati al Covid nelle Marche, che arrivano a 237, +11 rispetto a ieri: 28 in terapia intensiva (+1), 47 in semi intensiva (+2), 162 in reparti non intensivi (+8).

Secondo i dati della Regione Marche ci sono inoltre 14 dimessi nelle ultime 24 ore.

Quattro i decessi nella giornata, che fanno salire il totale a 3.597: sono morti due uomini e due donne, tra cui una 58enne di Lucera (Foggia) e un 59enne di Falconara Marittima, tutti con patologie pregresse.

Ci sono 13 persone in osservazione nei pronto soccorso e 168 ospiti di strutture territoriali.

I positivi alla data di oggi sono 18.698 (ricoverati e isolamenti), le persone in quarantena o isolamento domiciliare 18.272, con 827 persone con sintomi.

I dimessi/guariti dall’inizio della pandemia salgono a 304.785 (Fonte ANSA)

Il COVID-19,[2] acronimo dell’inglese COronaVIrus Disease 19, conosciuta anche come malattia respiratoria acuta da SARS-CoV-2 o malattia da coronavirus 2019, è una malattia infettiva respiratoria causata dal virus denominato SARS-CoV-2 appartenente alla famiglia dei coronavirus. I primi casi sono stati riscontrati in Cina.[3] Al 2 febbraio 2021 il suo tasso apparente di letalità è del 2,16%[4].

Il periodo di incubazione mediamente è di 5,1 giorni (IC 96% 4,1 – 7,0 giorni) con il 95º percentile di 12,5 giorni. Per questo motivo è stato indicato un periodo di isolamento di 14 giorni dalla possibile esposizione a un caso sospetto o accertato.[5] Durante il periodo di incubazione si è contagiosi, successivamente possono comparire i sintomi.[6][7] Il virus si trasmette per via aerea, molto spesso tramite le goccioline respiratorie. Per limitarne la trasmissione devono essere prese precauzioni, come mantenere la distanza interpersonale di almeno 1,5 metri e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene personale (lavare e disinfettare periodicamente le mani, starnutire o tossire in un fazzoletto o nell’incavo del gomito, indossare mascherine e guanti) e ambientale (rinnovare spesso l’aria negli ambienti chiusi aprendo le finestre e mantenere gli ambienti molto puliti).[8] I governi e gli enti competenti consigliano a coloro che ritengono di essere infetti di rimanere in isolamento fiduciario, indossare una mascherina chirurgica, osservare le regole di igiene e contattare quanto prima un medico al fine di ricevere ulteriori indicazioni.[9][10]

Il virus colpisce principalmente il tratto respiratorio superiore e inferiore ma può provocare sintomi che riguardano tutti gli organi e apparati. In oltre la metà dei casi l’infezione decorre in maniera del tutto asintomatica e in circa un terzo dei casi presenta sintomi simil-influenzali (forma pauci-sintomatica). In una minoranza di casi (circa 5-6% dei casi) invece la malattia può manifestarsi in forma moderata o grave con rischio di complicanze soprattutto respiratorie (insufficienza respiratoria, ARDS).[11]

I sintomi simil-influenzali[10][12] più frequenti sono: febbretosse, cefalea (mal di testa), dispnea (respiro corto), artralgie e mialgie (dolore ad articolazioni e ai muscoli), astenia (stanchezza) e disturbi gastrointestinali quali la diarrea[13]; sintomi caratteristici della patologia COVID-19 sono l’anosmia (perdita dell’olfatto) e l’ageusia (perdita del gusto), transitorie.

Nei casi più gravi può verificarsi una polmonite, una sindrome da distress respiratorio acutosepsi e uno shock settico fino ad arrivare al decesso del paziente. Sono in fase di sperimentazione oltre 76 vaccini specifici per questa malattia, di cui:

  • 40 in fase I (studio delle caratteristiche del farmaco)
  • 17 in fase II (studio sulla sicurezza del farmaco)
  • 13 in fase III (studio sull’efficacia del farmaco)
  • 6 (approvati per uso limitato) in fase IV (studio di farmaco-sorveglianza).[14]

Il trattamento consiste nell’isolare il paziente per prevenire la diffusione del contagio e nel curare i sintomi clinici.[12][15]

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