mercoledì, Maggio 15, 2024
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Trattenute stipendiali a causa della mancata vaccinazione Covid-19: lo SNAP chiede chiarimenti

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Trattenute stipendiali a causa della mancata vaccinazione Covid-19: lo SNAP chiede chiarimenti – Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa inoltrato dallo SNAP (Sindacato di Polizia) nella giornata di ieri, 1° Maggio, Festa del Lavoro, avente ad oggetto: “Chiarimenti in ordine alle trattenute stipendiali per effetto della sospensione dal lavoro a causa della mancata vaccinazione Covid-19”.

“Oggi 1° Maggio ricorre la “Festa dei Lavoratori” e come SNAP abbiamo volutamente scelto questa ricorrenza per ricordare quanto accaduto nel recente passato per effetto dell’applicazione del Decreto Legge 26 Novembre 2021, n. 172, art. 2 comma 3, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 282 del 26 novembre 2021. Intere categorie di lavoratori vennero privati del DIRITTO AL LAVORO sulla base di una propria scelta sanitaria; difatti numerosi poliziotti non sottopostisi alla prevista vaccinazione sono stati privati di
qualsiasi emolumento, di pistola, manette e tesserino e della dignità di svolgere la nostra
professione. La nostra Costituzione all’art. 4 recita: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il DIRITTO AL LAVORO e promuove le condizioni che rendano questo diritto effettivo” ma, purtroppo così non è stato ed ancora oggi numerosi poliziotti ed altri lavoratori a cui venne inibita l’attività lavorativa, stanno pagando con trattenute in busta paga.

Come SNAP riteniamo che l’assenza di retribuzione e di qualsivoglia forma di sostentamento (vedasi assegno alimentare) abbia inevitabilmente causato un notevole nocumento sotto il profilo economico con ovvii risvolti sulla sfera personale, psicologica, affettiva e familiare. Non si dimentichi la silente strage che vede sempre più uomini in divisa compiere il gesto estremo del suicidio; fenomeno che di certo questa situazione non ha arginato ma acuito.

La mancanza di forme di sostentamento risulta in contrasto con la imperatività delle disposizioni di cui al
comma 2 dell’art. 2 del D.Lgs. n. 165/2001 e con le disposizioni del codice dell’ordinamento militare di cui
ai commi 1 e 2 dell’art. 2267 del D.Lgs. n. 66/2010.
La scrivente O.S. SNAP, sul tema, ha registrato molteplici segnalazione per le quali risulta essere in atto la
decurtazione stipendiale, relativa al recupero della retribuzione, con voci in busta paga: “ARRETRATI
STIPENDIO ANNO PRECEDENTE” e “ARRETRATI STIPENDIO ANNO CORRENTE”. Tramite queste
“trattenute” l’Amministrazione starebbe recuperando emolumenti erogati post emissione del sopra citato
D.L. senza fornire ai destinatari alcun tipo di specifica in merito e senza concordare con questi le modalità
distinte caso per caso in relazione alle oggettive situazioni personali.
Da quanto segnalatoci apparrebbe evidente che dette detrazioni vengano effettuate in maniera arbitraria,
con abuso di diritto, senza tener in debita considerazione i contrapposti interessi dei poliziotti e delle loro
famiglie.

La Giurisprudenza Amministrativa ha rilevato che la Pubblica Amministrazione, per principio consolidato in giurisprudenza e tenuto conto del principio di buona fede oggettiva e di solidarietà sociale (art. 2 della
Costituzione), non poteva attivare il procedimento, volto al recupero della suddetta retribuzione, “in via
automatica, generalizzata e indifferenziata a qualsiasi concreto di indebita erogazione…di somme ai propri dipendenti, dovendosi aver riguardo alle connotazioni, giuridiche e fattuali, delle singole fattispecie dedotte in giudizio, tenendo conto della natura degli importi di volta in volta richiesti in restituzione, delle cause dell’errore che ha portato alla corresponsione delle somme in contestazione…”(Cfr. Consiglio di Stato, Sez. II, sent. n. 5014/2021).
Per quanto sopra, nell’interesse della categoria rappresentata, lo SNAP ha dato mandato al proprio team
legale “Studio Legale Parenti” per l’invio di un documento (allegato alla presente) con cui vengono
formalmente chiesti chiarimenti sulle modalità adottate per le ritenute prelevate dallo stipendio dei
dipendenti e, specificatamente se le stesse siano riferite al lordo ovvero al netto stipendiale e le specifiche
voci contabili.

Come sindacato riteniamo ignavo in alcuni casi e colpevole in altri l’atteggiamento di chi, rappresentando i lavoratori TUTTI e ribadiamo TUTTI, abbia acconsentito senza batter ciglio o addirittura sollecitato, la
privazione di qualsiasi forma di sostentamento legata a scelta sanitarie.
Questi sono gli stessi sindacati che oggi scendono in piazza a festeggiare il 1° Maggio, a festeggiare il lavoro ed i lavoratori, facendo finta di dimenticare questa buia pagina sindacale che ha connotato il recente passato”.

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