Pec del datore di lavoro: perché per un dipendente è importante averla – Oggigiorno la Posta Elettronica Certificata, siglata in Pec, è uno degli strumenti imprescindibili grazie a cui si può lavorare con maggiore sicurezza e fluidità. Non a caso, pur essendo entrata in vigore in Italia a partire dal 2005, attualmente la Pec è diventata obbligatoria per chiunque possieda un’azienda o eserciti in quanto libero professionista, poiché dotato di Partita IVA. Tuttavia, anche tra i cittadini privati si sta diffondendo l’uso di questa e-mail certificata.
Dal momento che nei rapporti di lavoro potrebbe essere necessario utilizzare la Posta Elettronica Certificata per svariati motivi, leggere questa guida sull’invio della pec curata dal sito letterasenzabusta.com, uno dei punti di riferimento più autorevoli in materia, potrebbe essere d’aiuto per chi ancora non ha familiarità con questo strumento digitale. Insomma, nell’ambito lavorativo è strettamente necessario, nonché a norma di legge, avere un indirizzo Pec per lo scambio di e-mail, informazioni e documenti sensibili. Per saperne di più: ecco perché per un dipendente è importante avere la Pec del datore di lavoro.
L’importanza della Pec tra un datore di lavoro e un dipendente
La Pec è un importante strumento per gestire la comunicazione tra un datore di lavoro e un dipendente, in quanto è un indirizzo di posta digitale certificata dal valore legale, e ciascun documento è considerato probatorio. La Pec garantisce un invio e una ricezione di qualunque contenuto in totale sicurezza, poiché si tratta di un sistema crittografato che non permette alcun accesso esterno senza autorizzazione.
Inoltre, assicura una maggiore velocità rispetto alla posta tradizionale, fornendo un vantaggio non da poco, specie nei rapporti lavorativi. Ma è bene sapere anche che ogni messaggio è contrassegnato da un numero di protocollo, quindi è tracciato; ciò rende ancor più sicuro il processo di invio e di avvenuta ricezione. Di seguito si esplorano quelle che sono le principali operazioni riguardanti la comunicazione tra un datore di lavoro e un dipendente, tramite Pec.
Ricezione della busta paga e invio delle dimissioni
Tramite la Pec, in primo luogo un lavoratore può ricevere dal suo datore di lavoro la busta paga, la quale è un documento essenziale da inviare entro il 15 del mese successivo a quello a cui si fa riferimento. Con la Posta Elettronica Certificata, si ha la sicurezza che tale documento arrivi a destinazione nelle tempistiche richieste, e rende l’atto a norma di legge. Inoltre, un’altra importante operazione da poter svolgere tramite Pec è la consegna delle dimissioni in quanto atto formale da comunicare al datore di lavoro per tempo e in una maniera quanto più chiara possibile. Si tratta di un’azione che, se svolta tramite Pec, non può essere contestata e risulta essere inequivocabile.
Invio del certificato medico e ricezione di una eventuale lettera di richiamo disciplinare
Avendo a disposizione la Pec del proprio datore di lavoro, un impiegato può fornirgli il certificato medico, ovvero un documento che serve ad attestare la malattia del lavoratore. Infatti, il datore di lavoro deve essere informato circa la malattia del lavoratore entro e non oltre il primo giorno di assenza, e tramite la Posta Elettronica Certificata il documento verrà inoltrato con valore legale con una certa rapidità.
Tuttavia, con la Pec si possono riscontrare anche cattive notizie, come ad esempio l’eventuale ricezione di una lettera di richiamo disciplinare. Il datore di lavoro in questo caso inoltra un documento legale al lavoratore che ha commesso un’infrazione disciplinare, e la lettera viene scritta indicando qual è o quali sono le infrazioni commesse. Inoltre, all’interno del documento viene riportata la sanzione applicata, e il termine entro il quale l’impiegato potrebbe presentare delle controdeduzioni. Anche in questo caso, tali processi verrebbero sensibilmente protetti e inviati nel minor tempo possibile.
Foto di Luis Villasmil su Unsplash
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