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Anticipazioni per “Il canto dell’usignolo” del 27 settembre alle 21.15 su Rai 5: ricordando Roberto Sturno

il canto dell'usignolo

Anticipazioni per “Il canto dell’usignolo” del 27 settembre alle 21.15 su Rai 5: ricordando Roberto Sturno – Rai Cultura ricorda Roberto Sturno, cofondatore e primo attore nella compagnia Mauri-Sturno, scomparso il 22 settembre a 77 anni, con “Il Canto dell’usignolo”, in onda mercoledì 27 settembre alle 21.15 su Rai 5.

Glauco Mauri e Roberto Sturno, accompagnati dalle musiche composte ed eseguite in scena da Giovanni Zappalorto, sono i protagonisti di una serata che – attraverso la poesia dei brani tratti da Enrico V, Come vi piace, Riccardo II, Timone d’Atene, Giulio Cesare, I Sonetti, Re Lear, La Tempesta – dà voce alle immortali opere di Shakespeare, l’«usignolo» che con il suo canto  parla della vita di tutti. Regia di Glauco Mauri.

Lo spettacolo è stato registrato al Teatro di Tor Bella Monaca di Roma nel dicembre 2020 con la regia televisiva di Andrea Meneghini. Progetto editoriale Felice Cappa. 

Roberto Sturno (Roma1946 – Tagliacozzo22 settembre 2023) è stato un attore teatrale italiano.

Noto principalmente come cofondatore e primo attore nella compagnia Mauri-Sturno.

Formatosi da autodidatta, ha lavorato a teatro fin da giovane, ricoprendo diversi ruoli tecnici prima di dedicarsi interamente alla recitazione.

Esordisce nel 1971 con un piccolo ruolo nel Macbeth di Shakespeare, cui seguono diversi ruoli, per lo più da comprimario, con varie compagnie nel corso degli anni settanta.

Nel 1981 fonda assieme al collega Glauco Mauri la compagnia omonima, impegnandosi fin dall’inizio come capocomico e attore (il riconoscimento definitivo del suo ruolo è avvenuto nel 2005, quando la compagnia, chiamata originariamente Glauco Mauri per ragioni di immagine, muta la denominazione in Compagnia Mauri-Sturno) e affrontando un vasto repertorio che comprende autori classici e contemporanei.

Nei suoi oltre trent’anni di carriera, ha dato vita ad una vasta galleria di personaggi shakespeariani (Romeo in Romeo e Giulietta, Malcom in Macbeth, il Matto nel Re Lear, Puck in Sogno di una notte di mezza estate, Riccardo in Riccardo II, Calibano ne La tempesta), con i quali ha sempre avuto una particolare affinità (ponendosi come uno tra gli interpreti di riferimento all’interno del panorama italiano), mostrando al contempo una grande versatilità nell’affrontare personaggi e autori più diversi (Myskin ne L’idiota di Dostoevskij, Edipo in Edipo re – Edipo a Colono di Sofocle, Berenger ne Il rinoceronte di Eugène Ionesco e molti altri).

Al di fuori della compagnia interpreta Egmont di GoetheAnatol di Arthur Schnitzler e, nel ruolo di Osvald, Spettri di Henrik Ibsen.

Nel 2002 la sua interpretazione di Mosca nello spettacolo Volpone di Ben Jonson riceve notevoli consensi. L’anno successivo interpreta Lelio nel Il bugiardo di Goldoni, mentre, dal 2005 al 2007, riscuote un grande successo come protagonista di Delitto e castigo. Seguono il doppio ruolo di Faust-Mefistofele nel Faust di Goethe (2007) e quello di Ponzio Pilato ne il Vangelo secondo Pilato di Éric-Emmanuel Schmitt (2009). Nella stagione 2010-11 interpreta invece Milo Tindle ne L’inganno (adattamento di Glauco Mauri del dramma Sleuth di Anthony Shaffer.

Muore il 22 settembre 2023 nella sua casa di Tagliacozzo in Abruzzo. Per volontà dell’attore il funerale sarà in forma privata.[1][2]

Foto interna ed esterna: https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Sturno