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Piano Mattei, Barbera (PRC): “Piano miope che risponde solo agli interessi della Lobby dei combustibili fossili”

Roma 11 gennaio 2024-“Il decreto riguardante il cosiddetto uffici e risorse per un esborso di circa 3 milioni di euro, dei contenuti riguardanti il Piano vero e proprio non c’è ancora traccia. Tutto è demandato a un altro decreto, questa volta della presidenza del Consiglio dei ministri, che verrà emanato solo successivamente.  Nel frattempo ci misuriamo con le intenzioni espresse in questi mesi dal governo Meloni che preoccupano non poco. Infatti, al di là della  vergognosa appropriazione indebita del nome di Mattei e della retorica del governo Meloni sull’idea di una cooperazione buona, non predatoria  con l’Africa, in realtà tale Piano non è altro  che la prosecuzione e il rilancio  su larga scala della strategia portata avanti  dall’Eni di De Scalzi in questi anni nel continente africano, tanto che il suddetto Piano andrebbe ribattezzato più con il nome di De Scalzi che non con quello di Mattei.  Una strategia che, a dispetto della retorica, non si è discostata da quelle logiche di colonialismo mascherato che hanno caratterizzato i rapporti tra  i paesi occidentali e quelli africani fino ad oggi.  La stragrande quantità del combustibili estratti dalle compagnie occidentali, anche quelle italiane, come l’Eni,  è stata utilizzata soprattutto per l’esportazione nei paesi occidentali, con rilevanti danni ambientali e sociali scaricati sulle comunità locali, escluse completamente dai vantaggi economici derivanti dalle suddetti rapporti di cooperazione. Ampie porzioni del territorio  e di mare sono stati  gravemente inquinati e interdetti anche fisicamente all’uso delle comunità  locali per far posto alle infrastrutture dell’industria estrattiva, privando le suddette popolazioni non solo all’accesso ai beni energetici estratti, ma anche a quello dei loro mezzi di sussistenza. Non è un caso che in tali regioni il Jihadismo, che imperversa in Africa, abbia trovato un terreno estremamente fertile per la sua diffusione, grazie all’odio contro il feroce neocolonialismo  occidentale, tra cui anche quello italiano. Situazione che, a causa dei conflitti locali e delle sistematiche violenze perpetrate nei confronti della popolazione civile, sta dilaniando ampie regioni del continente africano. Inoltre non si capisce per quale motivo il nostro Paese, vincolato alle politiche per la transizione ecologica definite a livello internazionale ed europeo, dovrebbe destinare ingenti risorse  per  trasformare  l’Italia in un hub del gas per l’ Europa. Un piano assolutamente miope che contraddice clamorosamente  gli obiettivi della transizione ecologica, dimostrando ancora una volta come il governo Meloni sia completamente ostaggio della lobby dei combustibili fossili. Una vera iattura per il Paese che, rinunciando alla sua indipendenza energetica, rischia anche di avere ricadute  ambientali, economiche e sociali devastanti nei prossimi anni, soprattutto per le generazioni future”. E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista.