lunedì, Aprile 29, 2024
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Ancona, “Mattei forever” commuove la platea

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Il presidente Istao, prof. Mario Baldassarri con il giornalista Maurizio Verdenelli

Ancona, “Mattei forever” commuove la platea – “Volete conoscere il perche’ di quella tuta gialla Agip?” dice Cesare Bernabei alla platea dell’Istao ad Ancona, convenuta per ‘Il libro del mese’: ‘Mattei forever‘ (Ilari editore) di cui l’ex alto dirigente UE e’ coautore. “Il colore si deve a mio padre, Gustavo, braccio destro del fondatore e primo presidente dell’Eni. Il quale, appunto, gli aveva allora chiesto ‘lumi’ sui colori delle divise per i dipendenti del nascituro ente nazionale idrocarburi. E Gustavo Bernabei, modenese innamorato della propria Terra, ne aveva subito proposto i colori tradizionali: giallo e blu. Mattei accolse subito l’idea. Fu cosi’ che gli uomini Eni vestirono di giallo (la giubba) e blu (i pantaloni)”. Una testimonianza d’eccezione -mossa dalla presenza in sala di Sebastiano Gubinelli, l’ultimo testimone del Caso Mattei, con addosso la storica divisa- quella di Cesare giunto da Bruxelles appositamente per il convegno a cura del presidente Istao, prof. Mario Baldassarri. 

L’intervento di Sebastiano Gubinelli che ha commosso la platea

Ed ancora a proposito della tragedia di Bascape’: “Quella sera del 27 ottobre del ’62 non la dimentichero’ per tutta la vita – racconta Bernabei-. In casa suono’ il telefono, mentre eravamo a cena. Risposi mio padre. Si fece subito scuro in volto. Poi disse a mia madre: ‘stasera dormo fuori’. Era il segno che qualcosa di grave era accaduto. Tuttavia nessuno in famiglia, eccetto naturalmente mio padre, poteva immaginare quanto”. Il racconto di Cesare Bernabei ha emozionato. E commozione in chiusura, dopo lavori protrattisi per oltre 3 ore, attraverso le lacrime e le parole dell’87enne Sebastiano Gubinelli, che per primo, ebbe la notizia della acomparsa dal radar sul cielo sopra Bascape’ del bireattore con a bordo il presidente dell’Eni.

Fondamentale l’intervento ad Ancona dell’altro coautore del libro, Otello Lupacchini (ex Pg di Reggio Calabria e Torino, autore di inchieste su BR e caso Calvi) che ha contestualizzato in 100 anni di storia italiana, dall’Impresa dei Mille in poi,  l’assassinio Mattei. Suggestiva e senza precedenti, la relazione di Lucio Biagioni sul Villaggio Eni a Borca di Cadore. Non solo modello rivoluzionario di wellfare aziendale, ma pure e sopratutto culturalmente come metafora del mondo. Di grande interesse l’intervento di Giuseppe Sfligiotti, gia’ dirigente Eni- Nucleare. Sull’inquietante ipotesi dietro alla morte di Mattei della prevalenza della motivazione legata all’incursione preveggente nel nucleare e dell’elettrico, al di la’ del petrolio superando (a pie’ pari la concorrenza unita delle ‘Sette Sorelle’) si era espresso introducendo i lavori, il professor Baldassarri,  gia’ v.ministro Mef. Di Mattei, ambasciatore di un’Italia non piu’ in b/n ma a colori, non sconfitta ma vincente, ha parlato Andrea Angeli, funzionario internazionale, coautore del libro insieme al giornalista Maurizio Verdenelli.

In conclusione un unico fidente auspicio: che il Piano Mattei lanciato dal Governo non sia solo ricolmo di finanziamenti, ma di contenuti etici e programatici in direzione degli ultimi e dunque dei popoli africani propri dell’Uomo che vedeva il futuro. 

Maurizio Verdenelli

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