Anticipazioni per “Amorosa presenza” di Nicola Piovani del 18 marzo alle 10.45 su Rai 5: con la regia di Chiara Muti e la direzione di Piovani dal Teatro Verdi di Trieste – Segna il debutto nella lirica del compositore Premio Oscar Nicola Piovani l’opera “Amorosa presenza”, che Rai Cultura propone oggi lunedì 18 marzo alle 10.45 su Rai 5.
Il lavoro è ispirato all’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami e “racconta attraverso il canto una storia d’amore che a tratti si prende sul serio e a tratti ironizza su se stessa”, secondo le parole dello stesso Piovani, che è impegnato anche come librettista, insieme a Aisha Cerami, e come direttore d’orchestra.
Lo spettacolo – con la regia di Chiara Muti, le scene e i costumi di Leila Fteita, le coreografie di Miki Matsuse e le luci di Vincent Longuemare – ha inaugurato la stagione 2022 del Teatro Verdi di Trieste lo scorso gennaio.
Protagonisti sul palco sono Maria Rita Combattelli Motoharu Takei Aloisa Aisemberg William Hernandez e Cristian Saitta. La regia Tv è di Barbara Napolitano.
Nicola Piovani (Roma, 26 maggio 1946) è un pianista, compositore e direttore d’orchestra italiano.
Noto autore di colonne sonore, ha lavorato con alcuni dei maggiori registi del cinema italiano, vincendo il premio Oscar nel 1999 per le musiche del film La vita è bella[1]. È anche autore di teatro musicale e di musica da concerto.
Nicola Piovani nasce a Roma, nel quartiere Trionfale, il 26 maggio 1946. Il padre, Alberico Piovani, originario di Corchiano (in provincia di Viterbo), è un musicista dilettante: suona la tromba nella banda del paese. Sua zia Pina Piovani è un’attrice, che ha lavorato nelle maggiori compagnie teatrali romane, come quelle di Ettore Petrolini, Aldo Fabrizi e Romolo Balzani. Da bambino comincia a studiare inizialmente la fisarmonica, poi il pianoforte. Successivamente si diplomerà in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.[2][3]
Sono gli anni della “contestazione”, e, dopo il liceo Mamiani, all’università Piovani entra in un collettivo, del quale fa parte fra gli altri il regista Silvano Agosti. Nel 1968 il gruppo produce una serie di cinegiornali, che documentano il movimento studentesco, e a Piovani viene affidato l’incarico di realizzare il commento musicale: sarà la sua prima colonna sonora.
Gli esordi
L’esordio in un lungometraggio arriva l’anno successivo. Silvano Agosti gli chiede di lavorare a N.P. – Il segreto, protagonista Irene Papas.
Nel frattempo Piovani continua a studiare e a fare diverse esperienze professionali. Per guadagnarsi da vivere suona in un locale di cabaret, dove una sera ha l’occasione di accompagnare Vittorio De Sica, che canta Parlami d’amore Marilù. Incontra il grande compositore greco Manos Hadjidakis, per il quale si offre di lavorare come “negro” (cioè come orchestratore anonimo) allo scopo di carpire i segreti della composizione e della scrittura orchestrale.
Fa l’arrangiatore per la casa discografica Produttori Associati e viene coinvolto da Fabrizio De André come coautore di due album: Non al denaro non all’amore né al cielo e il successivo Storia di un impiegato. Gira l’Italia con la compagnia teatrale di Carlo Cecchi, scrivendo le musiche di scena e talvolta partecipando in prima persona agli spettacoli come pianista e batterista[4].
La carriera cinematografica
Il regista Marco Bellocchio, dopo aver visto N.P. – Il segreto, si rivolge a Piovani per la colonna sonora del suo film Nel nome del padre (1972) La collaborazione con Bellocchio (che durerà più di un decennio) dà l’inizio a una carriera che porta il compositore a incontrare quasi tutti i maggiori autori del cinema italiano degli anni Settanta e Ottanta: fra gli altri, i fratelli Taviani, Nanni Moretti, Mario Monicelli, Giuseppe Tornatore, Federico Fellini. Per il grande regista riminese Piovani scrive le colonne sonore degli ultimi tre film, prendendo di fatto il posto dello scomparso Nino Rota[5].
Il sodalizio con Roberto Benigni ha inizio con lo spettacolo teatrale “Tutto Benigni” per poi continuare con La vita è bella, premiato con l’Oscar per la migliore colonna sonora di film drammatico[6]. A Los Angeles, subito dopo aver ritirato la statuetta, Piovani approfitta dell’occasione per far sapere alla stampa statunitense di non essere uno pseudonimo di Ennio Morricone (così aveva erroneamente scritto anni prima un’enciclopedia americana).
Piovani lavora molto anche all’estero, soprattutto in Europa. In particolare negli ultimi anni la maggior parte della sua attività per il cinema è al servizio di registi francesi, come Danièle Thompson, Philippe Lioret, Éric-Emmanuel Schmitt. Il 21 maggio 2008, al festival di Cannes, il ministro della Cultura francese gli consegna il titolo di Cavaliere dell’Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica francese.
Il teatro musicale
Accanto al lavoro per il cinema, Piovani continua a dedicarsi alle musiche di scena. Firma spettacoli per Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro, Vittorio Gassman e tanti altri registi del teatro italiano. Con Luigi Magni e Pietro Garinei crea per il Teatro Sistina la commedia musicale I sette re di Roma, protagonista Gigi Proietti.
Nel 1991, insieme con lo scrittore Vincenzo Cerami, decide di dare vita a una nuova forma di teatro musicale, che fino a quel momento non trovava spazio sui palcoscenici italiani: un teatro dove musica e parola abbiano pari dignità e si sostengano a vicenda. Nasce la Compagnia della luna, che dà vita a spettacoli come La cantata del Fiore e del Buffo (1991), Il signor Novecento (1992), Canti di scena (1993), Romanzo musicale (1998). “La Pietà – Stabat Mater” (1998),
Nel 2000 debutta Concerto fotogramma: un allestimento in cui Piovani compendia e traveste in forma teatrale trent’anni di creazioni per il cinema.
Nel 2002 riceve dal Théâtre national de Chaillot di Parigi la commissione per Concha Bonita, spettacolo che si colloca a metà strada fra l’opera e la commedia musicale, composta su libretto di René de Ceccatty e Alfredo Arias.
Nel 2003 si dedica al recupero della canzone tradizionale romana, con il fortunato Semo o nun semo. Nel 2004 , “L’isola della luce” con la cantante Noa eseguita nell’isola di Delos Nel 2006 “la Cantata del Cent’anni” per i 100 anni della CGIL Nel 2007 “Concerto in Quintetto” e “EPTA” Nel 2009 “Padre Cicogna” su testo di Eduardo De Filippo Nel 2011 “Viaggi di Ulisse” Nel 2015 “La musica è pericolosa – concertato”
La musica da concerto
Nicola Piovani è autore di molte composizioni cameristiche (fra le altre si può citare Reflex, piccola suite per due pianoforti composta per le sorelle Katia e Marielle Labèque). È invece concepita per un organico ampio La Pietà, uno Stabat mater contemporaneo con voce recitante di Gigi Proietti, le voci del soprano Rita Cammarano e di Amii Stewart, e un’orchestra di ventitré elementi Orchestra Aracoeli, eseguito per la prima volta a Orvieto nel 1998[7]. Nel 2000 viene rappresentata a Betlemme. Nel 2004 La Pietà viene riproposta in Medio Oriente in una doppia rappresentazione, nel territorio palestinese di Betlemme e in quello israeliano di Tel Aviv. L’opera, composta su versi di Vincenzo Cerami, presenta fra l’altro una particolare novità timbrica: un soprano di coloratura e una voce soul cantano insieme in un’inedita formazione vocale[8].
Sullo stesso tracciato si collocano altre successive partiture, che si distinguono per la loro scrittura orchestrale molto complessa e al tempo stesso di impatto immediato sul pubblico: nel 2003 L’isola della luce (su testi di Omero, Sicilo, Byron, Einstein, Giorgos Seferis, l’Ecclesiaste, Mesomede di Creta e Vincenzo Cerami); nel 2006 La cantata dei cent’anni, sempre con Cerami, dedicata al centenario del sindacato Cgil.
Nel 2008 presenta Epta, suite strumentale in sette movimenti per sette esecutori, ispirata al fascino del numero sette.
Nel 2009 il 20 dicembre, al Teatro San Ferdinando di Napoli, debutta “Padre Cicogna” da un poemetto di Eduardo De Filippo. L’opera nasce per ricordare il grande Eduardo nel venticinquesimo della sua scomparsa. Voce recitante Luca De Filippo
Nell’agosto del 2011, a Ravello, debutta “Viaggi di Ulisse” concerto mitologico per strumenti e voci registrate. Viaggi di Ulisse è un racconto in musica, per strumenti che si concertano con voci registrate. “Punta a ricreare in teatro l’incanto di quelle vicende odissiache che da sempre mi seducono – dice Piovani – e spero di condividere l’incanto con il pubblico.” Le illustrazioni sono di Milo Manara, che raffigura Ulisse con il volto di Pier Paolo Pasolini. Nel gennaio 2012 è uscito il cd.
Il 28 giugno 2014, prima assoluta del preludio sinfonico “Sarajevo”, eseguito nel corso del concerto di commemorazione della I Guerra Mondiale “Sentiero di Pace” al Teatro Sociale di Trento dall’Orchestra sinfonica nazionale della RAI diretta da Gaetano d’Espinosa[9].
Foto interna ed esterna: https://www.raiplay.it/programmi/amorosapresenza
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