lunedì, Aprile 29, 2024
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“Arte degenerata” orribile strumento politico del Nazismo

GORIZIA – In questo speciale voglio raccontare uno dei tanti errori del Nazismo, ancora non conosciuto dalla maggior parte della opinione pubblica, quello dell’uso politico propagandistico che veniva fatto della cosiddetta “arte degenerata”.

Cosa si intende per l’Arte degenerata (in tedesco “Entartate Kunst”, ossia contraria ai principi morali ed etici del popolo germanico) è una terminologia che nel contesto della Germania nazista indicava quelle forme d’arte che esprimevano i valori etici ed estetici del Nazionalsocialismo che erano in antitesi all’arte contemporanea.

Infatti, molteplici aspetti dell’arte contemporanea, secondo il loro pensiero ideologico fazioso, “mettevano a repentaglio la razza ariana germanica e la sua purezza” e vi erano, sempre secondo i Nazisti, “elementi che contaminavano il sacro sangue tedesco”.

Il regime nazista che si impose in Germania, negli anni Trenta fino alla Seconda Guerra Mondiale, cercò di influenzare non solo la vita del popolo tedesco ma anche la sua cultura e, quindi di condizionare l’arte.

Questa presa di posizione da parte della classe dirigente nazionalsocialista e degli intellettuali tedeschi che erano sulle stesse posizioni del regime (non dimentichiamo che Adolf Hitler non fu preso all’Accademia di Belle Arti di Vienna).

Questa operazione venne attuata dai Nazisti al fine di assicurare il concetto e ribadire in modo perentorio la purezza dell’arte germanica libera da ogni condizionamento esterno.

Giudicare l’arte in base a un’ideologia fu una vera pazzia sociale e, soprattutto politica; la mostra per mettere all’indice i cosiddetti pittori pervertiti si tenne a Monaco di Baviera dal 19 luglio al 30 novembre del 1937.

Diciamo che, però, la critica verso la pittura contemporanea aveva già preso piede prima dell’avvento di Hitler al potere e, aveva i suoi presupposti sull’avversione di interpretare una pittura che si discostasse dai canoni tradizionali dell’arte classica (come l’Espressionismo , il Dadaismo ed altri).

Questi movimenti volevano esprimere un nuovo modo di concepire la pittura, con metodi innovativi che si allontanavano dall’esaltazione della bellezza ideale espressa dal Classicismo.

Questi pittori espressione della cosiddetta “arte degenerata” manifestavano la drammaticità delle forme, la potenza dei colori abbinati al fine di ottenere una visione sorprendente dell’Immagine. Ma, secondo gli intellettuali nazisti , i pittori dell’ “arte degenerata” rappresentavano la decadenza della società e questo faceva perdere, secondo loro, omogeneità al popolo tedesco.

A tal proposito, il Ministro della Propaganda Joseph Goebbels inaugurò nel 1937 una mostra a ingresso libero contro i pittori espressione dell’ “arte degenerata”. Ebbe molto successo di pubblico.

Saranno selezionati centinaia di artisti, fra cui ricordiamo famosi pittori che passarono alla storia, come i tedeschi: Otto Dix, Paul Klee, Franz Marc, Ernst Ludwig Kirchner, ma l’odio degli intellettuali nazionalsocialisti non risparmiò neanche gli artisti stranieri come Pablo Picasso, Piet Mondrian, Wassil Kandinsky e Marc Chagall .

L’artista tedesco Otto Dix descrive nelle sue opere gli orrori della guerra e la sua indole pacifista avversa al Nazismo, così dovette lasciare l’insegnamento all’università e venne mandato in esilio. Erns Ludwig Kirchner, nato in Baviera , fu uno dei fondatori del Movimento artistico “Die Brucke”, nelle sue opere vi è un acceso e non naturalistico uso del colore ed una sofferta sensibilità delle forme, disperato da questo nuovo clima d’intolleranza verso l’arte contemporanea,si uccise.

I regimi totalitari del Novecento, siano essi rossi o neri, hanno la particolarità di controllare e di usare ai fini propagandistici ogni espressione delle attività umane. Non sono esenti, come abbiamo visto, le attività artistiche che venivano strumentalizzate politicamente, denigrate e censurate quando non erano confacenti col cosiddetto “politicamente corretto”.

Dott. Roberto d’Amato, Saggista e Critico d’arte