martedì, Maggio 14, 2024
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Terzo Dna, lo zio di Pamela: “Assurda questa continua fuga di notizie”

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“E’ assurda questa continua fuga di notizie che rischia di inquinare e compromettere le indagini.Stiamo valutando azioni”. Queste le parole attraverso le quali Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e avvocato della famiglia, commenta la notizia secondo la quale sul cadavere della giovane, barbaramente uccisa e fatta a pezzi, sarebbe stato rinvenuto il Dna di un nuovo soggetto che nulla avrebbe a che vedere con i nigeriani di cui tre in carcere ed uno a piede libero.

Novità, questa, emersa nella giornata di ieri e riportata ufficialmente anche dall’ANSA. Lo zio di Pamela non entra nel merito delle cose, ma commenta aspramente la diffusione di questa nuova informazione. Il fatto che sia stato ravvisata la presenza del Dna di uno sconosciuto sul corpo di Pamela apre uno scenario imprevisto sulla vicenda. Questo ulteriore elemento d’indagine si evince da una delle perizie dei Ris di Roma. Attualmente dietro le sbarre in relazione al delitto sono Innocent Osgehale, Desmond Lucky e Lucky Awelima. In più c’è un quarto nigeriano indagato a piede libero che si sarebbe dimostrato estremamente collaborativo.

L’esame autoptico effettuato sul cadavere della 18enne romana ha ravvisato due coltellate al fegato che hanno avuto “un ruolo nel determinismo morte”, una lesione profonda “prodotta quando la giovane era ancora a cuore battente” e un colpo inferto alla testa con un corpo contundente in condizioni di vitalità dei tessuti.

E’ chiaro quindi come per i medici legali la morte della giovane sia stata provocata dalle due coltellate inferte al fegato e non da overdose.

Sono in tutto tre le tracce biologiche ravvisate nel corso degli esami effettuati dai militari, di cui la prima appartenente ad Oseghale e la seconda al tassista che però non risulta indagato. La terza è di una persona sconosciuta. Non sarebbe stata trovata invece alcuna traccia degli altri due arrestati – Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 29 anni – e dell’indagato 38enne.

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