mercoledì, Maggio 29, 2024
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Piacenza, non ricambia il suo amore e viene uccisa: la tragica fine di Elisa

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PIACENZA –  Il finale della storia era ormai scontato da giorni. Sul fatto che Elisa fosse stata uccisa, purtroppo, non c’erano più molti dubbi. Lei 28 anni, lui 45. In teoria due amici, ma per lui non si trattava di semplice amicizia. Si era innamorato di lei, fino a farsi annebbiare dall’ossessione. Lei non ricambia il suo amore, e per questo viene uccisa. Una storia dalle connotazioni terribili, che esprime in toto il malessere che affligge i rapporti sentimentali della nostra epoca. Il rifiuto non è più contemplato. Si uccide con leggerezza, si fa del male con leggerezza, si deturpano visi bellissimi perché così nessuno più potrà guardarli con ammirazione e desiderio. Dai 20 agli 80 anni, la dinamica è ormai sempre la stessa. L’uomo narciso uccide per il proprio piacere, perché la moglie, o compagna, diventa scomoda, e la si toglie di mezzo. Oppure uccide perché non sopporta di essere contrariato, lasciato, smascherato, rifiutato. In ogni caso questi uomini non accettano di essere messi in discussione, non accettano il fallimento. Considerano la donna una proprietà.

Così, anche questa storia ha avuto un terribile epilogo: Elisa Pomarelli è morta, uccisa da Massimo Sebastiani, l’operaio di 45 anni al quale si stava dando la caccia e che è stato tratto in arresto ieri mattina, mentre si trovava nascosto nel solaio di una casa sule colline piacentine.

Il cadavere di Elisa è stato rinvenuto in un bosco sulle colline della val d’Arda, poco distante dal luogo dove era stata vista l’ultima volta il 25 agosto. Nel frattempo Massimo Sebastiani aveva trovato rifugio in alloggi di fortuna, tra cui casolari abbandonati ed una villetta, poco distante dal luogo del rinvenimento del cadavere, nell’area di Costa di Sariano, a Gropparello. I carabinieri avevano concretato le ricerche nella zona da giorni. Fino all’individuazione del casolare abbandonato di Veleia, ai piedi del monte Moria nel comune di Lugagnano val d’Arda, dove è stato catturato Massimo Sebastiani. L’uomo ha confessato il delitto, indicando ai militari il luogo dove era stato abbandonato il corpo di Elisa. “Collaborativo”, così lo hanno definito i carabinieri. Per il recupero del cadavere sono stati allertati vigili del fuoco e soccorso alpino. Massimo ed Elisa avevano pranzato insieme nell’area dove poi si è consumato il delitto. Poche ore dopo, l’uomo era stato ripreso dalle telecamere in auto da solo. Elisa sarebbe stata strangolata. Ma su questo, come su tanti altri aspetti, si attendono ulteriori risultanze.

Nella notte è finito in manette anche il padre della ex compagna del tornitore 45enne. L’arrestato è Silvio Perazzi, accusato di favoreggiamento personale per aver coperto la fuga dell’ex genero nel Piacentino. L’uomo era già indagato per l’aiuto fornito a Sebastiani.

Silvio Perazzi avrebbe lasciato a Sebastiani le chiavi della sua seconda casa, dove l’uomo si sarebbe rifugiato per non essere rintracciato dai Carabinieri. Il cadavere di Elisa è stato ritrovato a pochi metri dalla villa di proprietà di Silvio Perazzi, nel Comune di Gropparello.

 Sebastiani si sarebbe presentato a casa dell’ex suocero già nel pomeriggio di domenica 25 agosto, il giorno della scomparsa della vittima. Sebastiani sarebbe passato da Perazzi per un “veloce bicchiere di vino”, probabilmente nel tentativo di costruirsi un alibi.

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