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Violenza di genere, chi ama rispetta: 25 novembre, una data da non dimenticare

di Elisa Cinquepalmi

Lunedì 25 Novembre sarà la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Questo evento, istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 Dicembre 1999, oltre a ricordare tutte le donne vittime dei loro carnefici, vuole dire stop ad ogni tipologia di coercizione.

La violenza si divide in fisica e psicologica, che purtroppo colpisce tutti, donne, uomini, bambini ed anziani. Basta pensare alle guerre e ai tanti civili che non ce l’hanno fatta e ai sopravvissuti che scappano dalla loro terra natía per un futuro migliore.
Quando sentiamo parlare di conflitti, la storia ci rimanda indietro nel tempo, ricordandoci la Prima e la Seconda Guerra Mondiale e proprio in quest’ultima hanno perso la vita numerosi ebrei, vittime della ferocia nazista.

La violenza, purtroppo riguarda anche gli adolescenti, con il fenomeno del bullismo. Solitamente la vittima è sempre un soggetto debole, timido e con varie difficoltà. Il bullo, approfittando di tale situazione, inizia una vera e propria violenza fisica e psicologica, che oggigiorno, attraverso lo sviluppo della tecnologia, si alimenta con i socialnetwork, generando il fenomeno del cybergbullismo.

Riguardo alla violenza sulle donne, sono tanti i casi, sia in Italia che all’estero. Nel nostro paese, il pensiero va a Melania Rea, Elena Ceste, Yara Gambirasio, Sara Scazzi, Pamela Mastropietro, Desirée Mariottini e tante altre donne che purtroppo non sono riuscite a fuggire dai loro carnefici.
A Macerata, la nostra memoria resterà ancorata a Pamela Mastropietro, la diciottenne romana che il 30 gennaio 2018 fu violentata, uccisa e depezzata dal nigeriano Innocent Oseghale. Inoltre, la città ancora ricorda il caso Petracci.

Era il 24 dicembre 1970 quando Giancarlo Petracci uccise la moglie, all’epoca trentenne, con quattro colpi di pistola, davanti agli occhi delle figlie minorenni.
Il pensiero va a tutte le donne che nel mondo subiscono violenze sia fisiche che psicologiche e non hanno il coraggio di denunciare, per paura oppure perché sono convinte che quello sarà l’ultimo schiaffo, pugno, calcio o insulto.

Si affidano alla speranza, che quella persona a cui hanno donato il loro cuore, un giorno possa cambiare.
Chi ama veramente, non distrugge il prossimo, ma lo rispetta, perché il vero amore è un sentimento magico e forte capace unire due anime.
Nei casi di violenza, molte donne si chiudono in loro stesse altre invece, anche se non è semplice, trovano la forza di denunciare gli abusi alle forze dell’ordine che le affidano alle associazioni che si occupano di violenza sulle donne.La vita è un dono prezioso,  restiamo con chi ci apprezza.

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