sabato, Aprile 20, 2024
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Trump: “Pronti a colpire 52 bersagli”. Teheran: “Non ne avrà il coraggio”

L’Iran risponde alla sfida di Donald Trump esprimendo dubbi sul fatto che gli Usa possano avere il “coraggio” di colpire 52 siti nel Paese. “Dicono queste cose – ha dichiarato il generale Abdolrahim Moussavi, comandante dell’esercito – per distogliere l’attenzione dal loro atto odioso e ingiustificabile”, l’uccisione del generale Qassem Soleimani

Ma Trump replica: “Ci hanno attaccato e noi abbiamo contrattaccato. Se attaccano di nuovo li colpiremo più forte”.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avvertito ieri l’Iran che, se si vendicherà per l’uccisione del generale Qassem Soleimani, dovrà far fronte all’attacco degli Stati Uniti su 52 bersagli, un numero che ha dichiarato simbolico.

Il presidente ha twittato che il numero di obiettivi corrisponderebbe infatti al numero di ostaggi detenuti dall’Iran nel 1979, quando 52 diplomatici e cittadini americani furono trattenuti per 444 giorni.

Ma “colpire siti culturali in Iran sarebbe un crimine di guerra”. A dirlo è il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, su Twitter in merito alla minaccia Usa contro 52 obiettivi “importanti per la cultura iraniana”.

Migliaia di persone si sono radunate a Baghdad per piangere la morte di Soleimani e gli altri uccisi durante l’attacco aereo americano, che ha provocato enormi tensioni in tutto il Medio Oriente.

Sempre ieri, il comando centrale degli Stati Uniti ha dichiarato che ci sarebbero stati due attacchi nella prima serata, tra cui un razzo che avrebbe colpito un’area vicina alle basi irachene ospitanti forze americane e della coalizione.

Non sono stati segnalati feriti ai membri del servizio di coalizione.

“Abbiamo aumentato la sicurezza e le misure difensive nelle basi irachene che ospitano truppe della coalizione anti-ISIS”, ha dichiarato il colonnello Myles B. Caggins III, portavoce della coalizione.
Soleimani, l’influente generale della segreta Quds Force iraniana, è stato ucciso da un attacco effettuato mediante droni all’aeroporto di Baghdad. Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha poi twittato: “La grande nazione dell’Iran si vendicherà per questo crimine atroce”.

Trump ha dischiarato che l’attacco sarebbe stato intrapreso per prevenire la guerra

Trump ha dichiarato venerdì che l’attacco è stato intrapreso per prevenire la guerra e ulteriori spargimenti di sangue per gli americani che sarebbero stati presi di mira da Soleimani in operazioni future.

“La scorsa notte abbiamo preso provvedimenti per fermare una guerra”, ha detto in un discorso televisivo alla nazione. “Non abbiamo intrapreso azioni per iniziare una guerra”.

Ma la Casa Bianca deve ancora offrire la prova di tale pianificazione.

La candidata democratica alla presidenza Sen. Elizabeth Warren del Massachusetts ha twittato che Trump “ha minacciato di commettere crimini di guerra”.

“Non siamo in guerra con l’Iran”, ha scritto. “Il popolo americano non vuole una guerra con l’Iran. Questa è una democrazia. Non puoi iniziare una guerra con l’Iran e le tue minacce mettono le nostre truppe e diplomatici a rischio. Stop.”

Lucia Mosca

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