Al Premier britannico applicato il ventilatore polmonare
Nella notte a Londra si sarebbero aggravate le condizioni del premier britannico, Boris Johnson da circa due settimane in quarantena a casa dopo essere stato contagiato dal coronavirus.
A causa della permanenza dei sintomi e dello stato febbrile il premier era stato ricoverato in ospedale “a scopo precauzionale” per effettuare ulteriori esami clinici ma all’ingresso nella struttura sanitaria i medici curanti avrebbero valutato la necessità di ricorrere al ventilatore polmonare per supportare le funzioni respiratorie di Johnson.
Londra e tutto il regno Unito si stringono al primo ministro in attesa di poterne festeggiare il pronto miglioramento delle condizioni di salute.