lunedì, Giugno 10, 2024
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Trump voleva bombardare i siti nucleari dell’Iran

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Il presidente Trump avrebbe avuto intenzione di attaccare i principali siti nucleari iraniani, ma alla fine avrebbe deciso di rinunciare. Lo ha riferito un alto funzionario al New York Times. Trump avrebbe chiesto, nel corso di in una riunione nello Studio Ovale che ha avuto luogo giovedì scorso, se l’opzione militare fosse possibile ma i vertici tra cui il vicepresidente Mike Pence, il segretario Stato Mike Pompeo, il nuovo segretario alla Difesa ad interim Christopher Miller e il generale Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff, lo avrebbero sconsigliato per evitare il rischio di un conflitto più ampio.

L’incontro sarebbe avvenuto il giorno dopo che gli ispettori internazionali hanno segnalato un aumento significativo di scorte di materiale nucleare nel paese.

Qualsiasi attacco, sia missilistico che informatico, si sarebbe quasi certamente concentrato su Natanz, dove l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha riferito mercoledì che le scorte di uranio iraniane erano ora 12 volte maggiori di quanto consentito dall’accordo nucleare che Trump ha abbandonato nel 2018.

Trump ha chiesto ai suoi massimi assistenti della sicurezza nazionale quali opzioni fossero disponibili e come rispondere.

Dopo che Mike Pompeo e il generale Milley hanno descritto i potenziali rischi dell’escalation militare, i funzionari hanno lasciato la riunione credendo che un attacco missilistico all’interno dell’Iran fosse ormai fuori discussione.

Trump potrebbe però ancora cercare modi per colpire l’Iran, comprese le milizie in Iraq, hanno detto i funzionari. Un gruppo più ristretto di assistenti della sicurezza nazionale si era incontrato nella tarda serata di mercoledì per discutere dell’Iran, il giorno prima del vertice con il presidente.

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