venerdì, Marzo 29, 2024
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Recovery plan, Confartigianato Imprese Perugia: “Investire sulle micro e piccole imprese”

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Recovery plan, Confartigianato: “Investire sulle micro e piccole imprese”

“Con il Recovery Plan abbiamo, a tutti i livelli decisionali, la grande opportunità, forse irrepetibile,  per rafforzare i punti di forza del nostro sistema imprenditoriale ed economico che, ci piace sempre ricordarlo, è rappresentato per oltre il 95% da micro e piccole imprese dell’artigianato, del commercio, del turismo, dei servizi e dalle professioni.” Così si esprimono il Vice Presidente Vicario di Confartigianato Imprese Perugia – Giorgio Buini –  ed il Segretario – Stelvio Gauzzi – i quali sottolineano l’importanza di un costante confronto con le  Organizzazioni datoriali e più in generale con le parti sociali per progettare e successivamente attuare, interventi di rilancio della nostra competitività.

Con la stessa energia, dovranno essere realizzate in tempi certi e non più rinviabili  le grandi riforme, mai veramente concretizzate, dal fisco alla burocrazia, alla giustizia civile, sempre più indispensabili  per eliminare una volta per tutte gli storici ostacoli allo sviluppo del nostro sistema economico”

“Il futuro economico e sociale del nostro territorio – continuano Buini e Gauzzi – dipendono principalmente – come ha anche sottolineato in più occasioni in questi giorni il nostro Presidente Nazionale – Marco Granelli –  anche dalla capacità dello Stato d’investire sulle micro e piccole imprese ‘a valore artigiano’, che combinano sostenibilità economica, sociale ed ambientale e che contribuiscono a fare dell’Italia la seconda manifattura d’Europa dopo la Germania.”

“Il Recovery Plan – continuano Buini e Gauzzi – rappresenterà, molto probabilmente, l’ultima l’occasione per accompagnare i nostri imprenditori  nella nuova economia post Covid, purché ci si renda conto che, senza misure strutturali di riduzione della pressione fiscale e semplificazione degli adempimenti burocratici, nonché il facilitare le imprese ad accedere anche a nuovi strumenti di finanza d’impresa, il nostro sistema economico, così come è oggi strutturato, rischia seriamente l’implosione.”

“Non va altresì dimenticata – concludono Buini e Gauzzi – l‘impellente  necessità di investimenti in infrastrutture materiali delle merci e immateriali di collegamento delle persone, della ricerca e dei progetti di innovazione digitale e tecnologica, di transizione ecologica e di internazionalizzazione, agli interventi per la formazione, a partire dal rilancio dell’apprendistato quale canale privilegiato di ingresso nel mondo del lavoro”.

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