mercoledì, Maggio 15, 2024
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Infanzia, Malan: “Accanimento inaccettabile contro i 4 fratellini di Cuneo”

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Infanzia, Malan: “accanimento inaccettabile contro i 4 fratellini di Cuneo”

Questa la dichiarazione rilasciata dal senatore Lucio Malan, membro della Commissione infanzia, realtivamente alla vicenda dei fratelli di Cuneo, di cui abbiamo già scritto in altre occasioni: “Non bastava averli allontanati dalla madre, non bastava averli separati strappandoli uno alle braccia dell’altro mandandoli in quattro località diverse, oggi ai due più grandi dei quattro fratellini di Cuneo hanno anche tolto il telefonino, unico mezzo con cui poter lanciare un grido d’aiuto.

I due minori, 16 e 14 anni, sono stati convocati dai carabinieri i quali hanno intimato di consegnare i telefonini, che saranno loro concessi solo per un’ora al giorno, sotto sorveglianza da parte dei servizi sociali con la proibizione di usare i social media, la posta elettronica o mettersi in comunicazione con adulti. Non hanno potuto essere assistiti da un avvocato né è stato loro consegnato il documento del Tribunale in base al quale si inferiva questo ulteriore grave colpo ai loro affetti. Come ho detto al Garante per l’Infanzia in audizione al Senato giovedì scorso, i bambini e i ragazzi come loro hanno molti meno diritti dei boss mafiosi al 41 bis. Sono in balia di servizi sociali e tribunali senza alcuna tutela né informazione.

La vicenda dei quattro (gli altri due hanno 11 e 6 anni, quest’ultima è in affidamento a una famiglia che, appena avuta la bambina è andata in vacanza in località sconosciuta alla madre) è stata fatta conoscere da varie testate giornalistiche nazionali e locali. Il 5 agosto ho presentato in merito una interrogazione al ministro della giustizia, all’epoca Bonafede, che non ha mai avuto risposta, come quelle presentate da altri parlamentari. I guai sono cominciati da quando la madre ha riportato alle autorità i loro racconti di aver subito molestie sessuali da parte del padre. Da allora c’è un inquietante accanimento nei loro confronti, che da avere una famiglia e dei fratelli sono passati ad essere soli fra perfetti estranei, oggetto di ogni sorta di limitazione.

Con quei telefonini, i due ragazzi più grandi hanno lanciato appello a politici, giornalisti e anche ai garanti dell’infanzia. Ora non potranno più farlo. Una vicenda tristissima su cui chiederò anche al ministro Cartabia di fare luce. Lo Stato, con tutti i suoi mezzi, contro quattro ragazzi: una cosa inquietante che si sintetizza nel momento, da me ascoltato in registrazione audio, in cui un agente si rivolge alla sorella 14enne nelle cui braccia sia era rifugiata la piccola di 6 anni dicendo: ‘Ce la consegni con le buone o dobbiamo usare la forza?’ Straziante e inaccettabile”.

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