Il Miserere di Selecchy, curiosità e origini
CHIETI – Anche quest’anno, a causa delll’emergenza Covid 19, la Processione del Venerdì Santo di Chieti è uscita in maniera simbolica, come nel 2020.
La Processione del Venerdi Santo di Chieti, é considerata la più antica d’Italia, secondo alcune fonti storiche, risalirebbe al IX secolo d.C., periodo in cui venne fondata la diocesi cattolica teatina, nel periodo del controllo Sacro Romano Imperiale, dopo il rovinoso sacco e incendio della città,a opera di Pipino Carlomanno (figlio di Carlo Magno), nell’ 801 -802 d.C. che pose termine al Gastaldato Teatino (o Prefettuta di Castelli).
Dall’epoca, la Processione esce sempre, anche in formato ridotto in periodi di guerra o in caso di brutto tempo, ma esce, perché, altrimenti, secondo la tradizione popolare, è di cattivo auspicio e si possono abbattere gravi sciagure sulla città che non sarebbe più protetta dalle divinità.
Questo antico rito, che rappresenta forse il maggiore elemento identitario teatino, ha la struttura pressoché attuale con la nascita del Sacro Monte dei Morti nel XVII secolo, confraternita che attualmente gestisce ancora oggi l’organizzazione dell’antica tradizione, sfilando col classico abito con tonaca e cappuccio rigorosamente nero che copre il volto.
Ma per diventare quel gioiello che è oggi, si deve impreziosire nell’Ottocento dei focolari con i tripodi in ferro battuto per poter far uscire la processione all’imbrunire, dei trofei della passione, realizzati da Raffaele Del Ponte e della musica con coro, vero e proprio capolavoro che contraddistingue la processione teatina, rendendola qualcosa di unico nel suo genere: il Miserere di Saverio Sallecchia, il cui cognome è stato poi modificato in Selecchy (Chieti 1708-1788).
Anche quest’anno, insieme al Miserere di Selecchy, trasmesso dai balconi per le strade e le piazze della città da degli altoparlanti (per questo 2021 anche a Chieti Scalo),
Ma chi è Saverio Selecchy che ha composto questo struggente canzone<
Saverio Selecchy, (Chieti, 1708-1788), musicista sacro teatino e maestro di cappella, compose nel 1730 il Miserere, la cui musica è il particolare più suggestivo della processione
Col Miserere, l’uomo peccatore implora perdono e misericordia con il suo canto di dolore al Cristo che col suo sacrificio in croce, secondo la religione cattolica cristiana, sarebbe venuto a salvare gli uomini dalle tenebre del peccato. Viene eseguito da un coro di voci maschili.
A tal proposito, come si legge dal sito dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, “si narra che lo stesso Miserere sia legato alla processione del Cristo Morto da un lascito a favore del Monte dei Morti da parte del Maestro, recante l’obbligo di eseguirlo tutti gli anni durante la processione stessa. Morì nella sua città natale il 16 agosto 1788”.
Tratto da Discovery Abruzzo Magazine: http://discoveryabruzzomagazine.altervista.org/il-miserere-di-saverio-selecchy-della-processione-di-chieti/