venerdì, Marzo 29, 2024
Home > Arte, Cultura e Spettacoli > Michele Montanaro e la sua opera dedicata a S. Michele Arcangelo  

Michele Montanaro e la sua opera dedicata a S. Michele Arcangelo  


PESCARA – 10 Giornate in Pietra concluse a Lettomanoppello, abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti del simposio artistico nella “Città degli Scalpellini”. Questa volta è il turno di Michele Montanaro che ha realizzato un’opera legata alla figura di San Michele Arcangelo, santo a cui è dedicata la Grotta Sant’Angelo a Lettomanoppello. 
Ci parli brevemente di lei? 
“Ho origini pugliesi ma provengo da Monteodorisio in Provincia di Chieti nel Vastese. Ho fatto il Liceo Artistico a Torino e la Scuola di Restauro del Mosaico a Ravenna. La mia attività si è svolta su due fronti, sia su quello artistico che di restauratore. Per quanto riguarda la parte artistica mi sono occupato negli ultimi venti anni di pittura, scultura e installazioni artistiche. A tal proposito, organizzo a Vasto (Ch) anche un evento legato alle installazioni artistiche “Arts in the Dunes”.
– Che lavoro ha presentato a Lettomanoppello?
“Un lavoro inspirato all’Arcangelo Michele, sempre sul tema dominante dell’evento 10 Giornate in Pietra, ossia Maiella Bianca e Maiella Nera, utilizzando l’Arcangelo che qui è un santo molto importante, come emblema di questa lotta”.
– Ha voluto trattare il tema dell’Arcangelo Michele perché legato alla Transumanza e alle tradizioni delle popolazioni che vivono alle pendici della Maiella?
“Esattamente. Anzi vi dico di più, quando ero a Torino, vivevo vicino la Sacra di San Michele che è un’altra delle tappe importanti del culto micaelico e nel Gargano in provincia di Foggia c’è un altro importante santuario di culto a Monte Sant’Angelo; in più c’è anche da dire che mi chiamo Michele, pertanto ho utilizzato questo simbolo per rappresentare la lotta del bene contro il male, della luce che vince le tenebre, anche perché l’Arcangelo tramite la sua spada, infligge una ferita al demonio, mandando l’angelo ribelle all’Inferno”. 

Cristiano Vignali