giovedì, Maggio 23, 2024
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Anticipazioni per “Un Giorno in Pretura” del 6 novembre alle 00.40 su Rai 3: “La guerra di Mauro”

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Anticipazioni per “Un Giorno in Pretura” con Roberta Petrelluzzi del 6 novembre alle 00.40 su Rai 3: “La guerra di Mauro”

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Su Rai3 a Un giorno in Pretura con Roberta Petrelluzzi “Quando muore lo sport” di Francesco Giulioli

Torna “Un giorno in Pretura”, la trasmissione di Roberta Petrelluzzi, Tommi Liberti e Antonella Nafra, in onda sabato 6 novembre alle 24.40 su Rai3 con la puntata dal titolo “La guerra di Mauro”.

E’ un’afosa mattina di fine luglio 2015 quando i Carabinieri si presentano a casa di Mauro Guerra, un ragazzo di 32 anni che negli ultimi giorni ha dato allarmanti segni di disturbo mentale.

Cercano di convincerlo a recarsi in ospedale, per sottoporsi a dei trattamenti psichiatrici, ma il ragazzo si rifiuta. Inizia un braccio di ferro tra Mauro Guerra e le Forze dell’Ordine, che si concluderà in modo tragico con la fuga del giovane, mezzo nudo, per i campi, dove verrà ammanettato e poi, nel corso della colluttazione che ne segue, ucciso con un colpo di pistola dal Maresciallo Marco Pegoraro.

Ma il maresciallo, oggi imputato, ha agito in uno stato di necessità, o ha abusato del suo ruolo?

Un giorno in pretura è un programma televisivo italiano di genere documentaristico-criminologico, in onda su Rai 3 dal 18 gennaio 1988. Ideata da Roberta Petrelluzzi, che ne è anche conduttrice e regista, insieme a Nini Perno. È la terza trasmissione più longeva della terza rete Rai dopo il TG3 e Geo. La trasmissione è l’evoluzione del programma In pretura, andato in onda sempre su Rai 3 dal 1985 al 1987.

La trasmissione è l’evoluzione del programma In Pretura, ideato e curato da Nini Perno e Celestino Spada con la collaborazione di Roberta Petrelluzzi, andato in onda per due edizioni, dal 20 novembre 1985 al 27 febbraio 1987, al mercoledì e successivamente al venerdì, alle 19:35 su Rai 3[1][2].

Nelle sue prime edizioni Un giorno in pretura, condotto da Roberta Petrelluzzi e Nini Perno, veniva trasmesso in prima serata ed era molto più incentrato sull’intrattenimento: a parte rari casi in cui trattava un processo per omicidio, la trasmissione prendeva prevalentemente in esame solo processi della cosiddetta giustizia «minore», quali casi di ubriachezza molesta, furti, ricettazioni, rapine, borseggi, risse, liti condominiali, favoreggiamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia, sgarbi tra colleghi di lavoro, controversie legate ad un’eredità o a cause di separazione tra coniugi, guida in stato d’ebbrezza, oltraggi a pubblici ufficiali, possesso e spaccio di droga, atti osceni in luogo pubblico, violazioni di domicilio, il tutto per rendere più chiaro ai telespettatori il funzionamento e l’andamento della giustizia italiana. Il programma rientra in quel genere televisivo che negli anni Novanta prese il nome di Tv verità[3][4], che ricomprende Chi l’ha visto?Telefono gialloUltimo minutoForum.