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Il film biografico stasera in TV: “The imitation game” lunedì 29 marzo 2022

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Il film biografico stasera in TV: “The imitation game” lunedì 29 marzo 2022 alle 21.25 su Nove

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The Imitation Game è un film del 2014 diretto da Morten Tyldum. La pellicola, con protagonista Benedict Cumberbatch nei panni del matematico e crittoanalista Alan Turing, è l’adattamento cinematografico della biografia del 1983 Alan Turing. Una biografia (Alan Turing: The Enigma), pubblicata dopo l’uscita del film anche col titolo Alan Turing. Storia di un enigma, scritta da Andrew Hodges.[1]

Candidato a otto premi Oscar, il film si aggiudica quello per la miglior sceneggiatura non originale.

Nel pieno della seconda guerra mondiale, il brillante matematico Alan Turing decide di mettere le proprie capacità al servizio del governo del suo Paese, la Gran Bretagna. L’obiettivo è far terminare il conflitto quanto prima, collaborando all’operazione, ad alto livello di segretezza, di decrittazione dei messaggi segreti nazisti, codificati con la macchina denominata Enigma.

Metodico e silenzioso, Turing si presenta al colloquio e convince il comandante Alastair Denniston, dimostrando le sue capacità, ad assumerlo nonostante non conosca il tedesco, ma i primi dissapori cominciano a manifestarsi quando comprende che non dovrà lavorare da solo, ma con altre brillanti menti matematiche. Caratterialmente solitario e pignolo sul lavoro, Turing comincia a diventare antipatico ai suoi collaboratori e al suo capo Hugh Alexander (campione nazionale e maestro di scacchi).

Decifrare i codici codificati della macchina Enigma è una missione ritenuta impossibile da chiunque, in particolare dalle autorità britanniche, in quanto si tratta di un dispositivo estremamente complesso, che presenta un’enorme quantità di possibili chiavi di codificazione dei messaggi, e i tedeschi cambiano la chiave di codificazione ogni 24 ore, allo scoccare della mezzanotte di ogni giorno.

Divenuto capo del gruppo, con non pochi attriti con il suo datore di lavoro e con il sostegno del capo dell’MI6 Stewart Menzies, Turing decide che è giunto il momento di cambiare metodo: non più agire in difesa tentando di capire giorno per giorno quale sia la chiave usata al momento nei codici, ma giocare al contrattacco e realizzare una macchina che decifri automaticamente ogni singolo messaggio.

Alan seleziona quindi tra i migliori candidati coloro che dovranno accompagnarlo nell’impresa di costruire la macchina elaboratrice che renda comprensibili i messaggi nemici. Il matematico fa pubblicare su un giornale un cruciverba da lui inventato e chiede a chi riuscirà a risolverlo in non più di dieci minuti di presentarsi alle selezioni per l’incarico; tra i candidati si trova la venticinquenne Joan Clarke, ancora nubile e appassionata di logica e matematica, che svolge l’esame con una rapidità che batte quella dello stesso Turing (ai candidati viene assegnato un cruciverba da svolgere in un tempo massimo di sei minuti, cosa che Turing ritiene impossibile dal momento che lui ne impiegherebbe circa otto, e la Clarke è l’unica a finire prima dello scadere del tempo).

A questo punto Turing scrive una lettera al primo ministro Winston Churchill spiegandogli il suo progetto e chiedendogli un finanziamento di centomila sterline, che gli verrà immediatamente concesso, per costruire la macchina che impedirà ai tedeschi di invadere il resto dell’Europa. Nel frattempo i nemici del matematico pianificano di toglierlo di mezzo investigando sul suo passato (nel quale Turing era continuamente oggetto di scherzi e prese in giro da parte dei suoi compagni di scuola) ed aggrappandosi a qualsiasi pretesto per toglierlo dalla circolazione; il povero Alan viene dapprima accusato di essere una spia sovietica e poi minacciato di essere sbattuto fuori dal progetto con la scusa che la macchina da lui ideata sta funzionando da giorni e non ha ancora prodotto risultati soddisfacenti.

Placatisi i dissapori, grazie ai consigli di Joan ad Alan, i membri del gruppo di lavoro si stringono attorno a lui chiedendo altro tempo (un mese) per permettere a “Christopher” (questo il nome della macchina, scelto da Alan in quanto era il nome di un suo carissimo amico e compagno di scuola morto precocemente a causa di una malattia) di funzionare, e ottenendolo.

Per evitare che Joan venga richiamata a casa dai genitori, i quali vogliono farla sposare e farle formare una famiglia, Turing le chiede, senza vero interesse, di sposarlo, anche per assicurarsi più a lungo la preziosa collaborazione della donna nel progetto, e lei accetta; fino a questo momento Turing, però, non ha mai rivelato a nessuno di essere, in realtà, omosessuale.

Scoperto il segreto dell’uomo, Joan sembra non interessarsene, neppure quando Turing lo usa come scusa per cercare di allontanarla dall’ambiente, che ritiene essere troppo pericoloso per una donna; Joan non vuole sentire ragioni e vuole tenersi stretto quell’incarico, in quanto il più importante della sua vita.

Durante una serata in un bar, a Turing viene il lampo di genio: bisogna restringere il campo di parole di cui cercare il significato a partire dalle più ripetitive, ad esempio quelle che compaiono nei bollettini meteorologici dei nazisti (ne viene inviato uno ogni mattina alle 6:00, come primo messaggio del giorno, e tutti iniziano e finiscono sempre con le stesse parole).

Il gruppo di Turing riesce, grazie a questa intuizione, a decifrare un messaggio che parla di un imminente attacco al convoglio alimentare Carlisle. Si decide però di non intervenire in modo massiccio, ma di ottimizzare gli interventi, per minimizzare i danni e fare in modo che i tedeschi non comprendano che è stato trovato il modo di decifrare i loro messaggi.

Il piano, con elevati costi umani e ponendo all’équipe di matematici un dilemma morale quasi insostenibile, ha infine successo. Finita la guerra, si festeggia con gran giubilo dei protagonisti e dell’intera nazione.

Dopo diversi anni dalla missione Enigma e dalla conclusione del conflitto mondiale, le autorità indagano su Turing e sulla sua omosessualità (la quale viene descritta nei flashback della sua vita da ragazzino in un collegio maschile), comportamento al tempo considerato reato e punito molto severamente.

Turing viene scoperto, isolato e condannato per atti osceni, e gli vengono date due possibilità: essere incarcerato oppure sottoporsi ad una pesante terapia ormonale, la castrazione chimica. Di queste due possibilità Alan sceglie la seconda. Qualche tempo dopo, Joan va a trovarlo e lo rincuora, vedendolo fortemente svilito e depresso (addirittura non riesce a tenere in mano la matita per risolvere un cruciverba), raccontandogli di essersi sposata con un militare.

Nei commenti in coda al film si viene a sapere che il 7 giugno 1954 Alan si è suicidato all’età di 41 anni. Lo spettatore inoltre viene informato che, se i messaggi di Enigma non fossero stati decifrati, la guerra sarebbe potuta durare per altri due anni provocando milioni di ulteriori vittime, che le informazioni relative al lavoro svolto da Turing con i colleghi furono tenute segrete per i 50 anni successivi e che nel corso dei decenni molti studiosi hanno compiuto ricerche su quelle che all’epoca venivano chiamate macchine di Turing e che al giorno d’oggi sono note come computer.

Regia di Todd Haynes

Con Oakes FegleyJulianne MooreMichelle Williams e Millicent Simmonds

Fonte: WIKIPEDIA

Tratto dall’omonimo romanzo illustrato di Brian Selznick, il film “La stanza delle meraviglie”, diretto da Todd Haynes, è in programma martedì 29 marzo alle 21.10 su Rai Movie (canale 24) per il ciclo “Il Vizio del cinema”.

È la storia di Ben e Rose, due bambini sordi, nati e vissuti in epoche diverse, più precisamente a distanza di cinquant’anni. Cosa li accomuna? Il desiderio di una vita diversa, migliore rispetto alla propria. Rose abita nel New Jersey del 1927, tenuta isolata dai coetanei e dal resto del mondo da un padre eccessivamente protettivo, e sogna di incontrare una celebre attrice del cinema muto di cui raccoglie foto e ritagli di giornale in un album. 

Ben abita nel Minnesota del 1977 e sogna di incontrare il padre che non ha mai conosciuto. 
Le loro storie scorrono parallele, legate da una misteriosa connessione, finché una serie di coincidenze li farà incontrare nella magica cornice di New York, città che per entrambi rappresenta il simbolo di una rinascita, di una nuova vita.

Protagonisti nei panni di Ben e Rose sono i giovanissimi attori Oakes Fegley e Millicent Simmonds. Inseparabile amico di Ben è il piccolo Jamie che ha il volto di Jaden Michael. Accanto ai tre giovanissimi attori nei panni dell’attrice Lillian Mayhew e di Rose adulta, Julianne Moore. Il cast si completa con Cory Michael Smith, Tom Noonan e Michelle Williams.