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Il film cult stasera in TV: “Il laureato” giovedì 28 aprile 2022

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Il film cult stasera in TV: “Il laureato” giovedì 28 aprile 2022 alle 21 su Iris (Canale 22)

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Il laureato (The Graduate) è un film del 1967 diretto da Mike Nichols, basato sul romanzo omonimo di Charles Webb.

Nel 1996 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America.

Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al settimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al diciassettesimo posto.

Celeberrima la colonna sonora cantata di Simon & Garfunkel.

Benjamin Braddock, un giovane ben educato di ricca famiglia, torna a casa in California dopo avere terminato il college e qui viene organizzata per lui una festa con tutti gli amici dei suoi genitori, per quanto egli non gradisca il festeggiamento e preferirebbe stare solo con i propri pensieri. Il giovane è infatti disorientato e preoccupato per il proprio futuro. Tra gli invitati alla festa c’è Mrs. Robinson, moglie del socio d’affari del Sig. Braddock, la quale approccia Ben e, con la scusa di farsi riaccompagnare a casa sua, tenta di sedurlo. All’arrivo improvviso del marito, Ben riesce a liberarsi e ad andare via.

Tuttavia dopo qualche giorno, mosso da un irrefrenabile desiderio, Ben chiama Mrs. Robinson, invitandola in un hotel dove consuma con lei il suo primo rapporto sessuale. Da quel momento i due continueranno a frequentarsi regolarmente nei mesi successivi. Il ragazzo passerà l’estate nell’indolenza, tra la piscina dei suoi genitori e gli incontri clandestini con la donna.

Mrs. Robinson gli confessa tra le altre cose di essere rimasta incinta di sua figlia Elaine per disavventura, e fa giurare a Benjamin che starà alla larga dalla ragazza. Ma un giorno, su insistenza dei suoi genitori, Ben si trova costretto a invitare Elaine a uscire con lui.

La sera dell’appuntamento il ragazzo è inizialmente spiacevole e scontroso, ma poi le cose prendono una piega diversa e Benjamin le confida addirittura di essere stato con una donna sposata e madre d’un figlio, chiarendo però che adesso la loro relazione è finita. Deciso a rivedere Elaine, Ben torna il giorno seguente davanti a casa sua, ma ad attenderlo trova Mrs. Robinson, che lo minaccia di parlare con la figlia della loro relazione. La situazione è concitata e Ben, preso dalla disperazione e temendo di perderla, sceglie di rivelare personalmente a Elaine la verità.

Tuttavia la ragazza è sconvolta da questa rivelazione e lo caccia via.

Ben è distrutto per la perdita: la relazione con Mrs. Robinson non ha avuto per lui nessun valore, mentre di Elaine sente d’essere innamorato veramente. Senza perdersi d’animo, Ben si trasferisce a Berkeley, prendendo una stanza da un affittacamere per studenti. Qui scopre che Elaine s’è da poco fidanzata con un giovane di nome Carl, ma dopo una serie di ostinati tentativi riesce a riconquistarla.

I due progettano di sposarsi, ma il loro rapporto s’interrompe di nuovo bruscamente quando il Sig. Robinson, venuto a sapere anch’egli dalla moglie della sua relazione con Benjamin e che questi s’è trasferito a Berkeley per stare vicino a Elaine, porta via sua figlia dall’università. A questo punto comincia la ricerca disperata da parte del giovane della sua amata: dapprima va alla casa di lei e vi entra di nascosto, ma vi trova solo Mrs. Robinson, che dopo aver chiamato la polizia lo informa che presto Elaine non sarà più una donna libera, in quanto il suo matrimonio è alle porte.

Ben, adirato con la donna per averlo così tanto ostacolato, fugge promettendole che troverà sua figlia.

Mancano ormai solo poche ore al matrimonio e Ben deve scoprire dove si svolgerà la cerimonia e precipitarsi il più velocemente possibile, per impedire che Elaine si sposi. Ottenute l’informazione dai compagni d’università di Carl, dopo una corsa affannosa e spericolata, prima a bordo della sua Alfa Romeo Duetto e, dopo aver finito la benzina, a piedi, riesce a trovare la chiesa.

Ma è troppo tardi: il rito nuziale si è appena concluso. Il protagonista irrompe allora nella cerimonia urlando disperatamente il nome d’Elaine, e tra l’incredulità e la rabbia dei presenti, la ragazza gli corre incontro. I parenti degli sposi s’avventano sul ragazzo, ma brandendo un grosso crocifisso Benjamin riesce a divincolarsi ed a rinchiuderli all’interno della chiesa usando lo stesso crocifisso a mo’ di chiavistello. I due, lei ancora in abito nuziale e col bouquet in mano, salgono sul primo autobus di passaggio, allontanandosi verso una destinazione ignota.

Produzione

Il produttore Lawrence Turman acquistò i diritti cinematografici del libro già nel 1964, per mille dollari,[4] e propose di dirigere il film a Mike Nichols, che conosceva come regista teatrale ma che a quella data non aveva ancora debuttato al cinema. Furono coinvolti diversi sceneggiatori, in successione, prima di arrivare a un testo soddisfacente per Nichols: nei titoli di testa la sceneggiatura è attribuita a «Calder Willingham e Henry Buck» non perché sia stata scritta dai due insieme, a quattro mani, ma perché pur avendo Nichols scartato quella di Willingham, questi ottenne con un arbitrato di venir comunque citato nei crediti.[5]

All’inizio la produzione cercava attori biondi e atletici perché nel romanzo Ben è alto 1,80, ha gli occhi azzurri, i capelli biondi (come per esempio il giovanottone che sposa Elaine nel finale) e pratica surf. Buck Henry ha dichiarato che essendo appunto i protagonisti della storia dei tipici sud-californiani, Wasp e surfisti il cast ideale cui pensavano era composto daDoris Day nel ruolo di Mrs Robinson, Robert Redford in quello di Ben, Candice Bergen nella parte di Elaine.

Di fronte allo sdegnato rifiuto di Doris Day per la parte della protagonista, si pensò a lei per la mamma di Ben, da affiancare nientemeno che a Ronald Reagan in quella del signor Braddock.[6] Per la signora Robinson rifiutò anche Patricia Neal, non ancora completamente ripresa da una serie di ictus.

Poi Nichols si convinse che Redford era troppo bello e affascinante per un ruolo da “imbranato” come quello di Ben: così, pur avendo fatto molti provini, scelse lo sconosciuto e poco avvenente Hoffman, ignorando i molti chi lo mettevano in guardia dal rischio di costruire il film su uno volto assolutamente nuovo, debuttante al cinema.[7]

La lavorazione si svolse dal 13 marzo al 5 agosto del 1967, fra Los Angeles, Beverly Hills, Berkeley e San Francisco. Catherine Ross ha raccontato[8] che, dopo aver faticosamente selezionato gli attori, il regista li fece provare tre settimane in studio, senza scene né costumi, prima di girare una sola scena: un metodo tipicamente teatrale, come la formazione di Nichols, giudicato dall’attrice molto proficuo, perché consentì loro di entrare al meglio nei personaggi.

Per la colonna sonora, Nichols volle assolutamente brani cantati da Simon e Garfunkel, che nei giorni delle riprese ascoltava in modo ossessivo[9]

Colonna sonora

Nei titoli di testa si legge “Canzoni di Paul Simon“, seguita dalle parole “Eseguite da Simon e Garfunkel“; infine la scritta “Musiche aggiuntive di Dave Grusin“. Per la precisione le canzoni di Simon inserite nel film sono tre: The Sound of Silence, che apre il film già sui titoli di testa, e April Come She Will, entrambe già edite; poi Mrs. Robinson, l’unica scritta per l’occasione, che arriva quasi alla fine della pellicola. Un quarto e ultimo brano è Scarborough Fair, appartenente alla tradizione folcloristica britannica e qui arrangiato da Simon e Garfunkel, che si sente più volte, cantato o anche solo suonato. La versione di Mrs. Robinson che si sente nel film è leggermente diversa da quella poi incisa: tra l’uscita della pellicola e la registrazione del disco trascorsero tre mesi.[10] Quando il film uscì in Italia, i giornali attribuirono correttamente le canzoni a Paul Simon, autore sia dei testi sia della musica[11], ma nel tempo, con il successo internazionale della coppia, è invalsa l’abitudine di riferirsi alla colonna sonora del Laureato come «musiche di Simon e Garfunkel».

Accoglienza

Il film ebbe un successo strepitoso, tanto che è un film di culto, rivisto, citato, ricordato e apprezzato anche a distanza di moltissimi anni.[12]

La fortuna della pellicola si deve a un insieme di fattori: le interpretazioni dei protagonisti (Dustin Hoffman, al suo primo ruolo cinematografico importante; Anne Bancroft, la donna matura che seduce il giovane laureato[13], Katharine Ross nella parte della giovane Elaine), l’innovativa regia di Mike Nichols, l’utilizzo delle canzoni eseguite da Simon & Garfunkel (in particolare le due celeberrime canzoni The Sound of Silence e Mrs. Robinson, oltre a Scarborough Fair e April Come She Will), il tema molto trasgressivo per l’epoca, le argute situazioni grottesche.[14][15]

Alcune scene, prima fra tutte la corsa disperata di Benjamin a bordo di un’Alfa Romeo Duetto rossa (vettura poi rimasta famosa proprio grazie al film stesso) e le urla in chiesa per impedire il matrimonio di Elaine, ma anche il primo incontro fra Ben e Mrs. Robinson in albergo, sono rimaste impresse nella memoria e nell’immaginario collettivo.[14][16]

Il film, prodotto nel 1967, sia pure in veste di commedia e attraverso un taglio sentimentale e non politico, avverte e in qualche modo anticipa i fermenti giovanili di ribellione che esploderanno di lì a pochi mesi nelle grandi contestazioni del 1968.[17]

In tutta la pellicola viene continuamente sottolineata una sostanziale incomunicabilità fra i giovani (Benjamin e la sua coetanea Elaine) e il mondo degli adulti, che tentano di imporre i propri schemi perbenisti. Incomunicabilità che Benjamin ha non soltanto con i genitori ma anche con la signora Robinson, persino dopo esserne diventato l’amante. Benjamin non è ancora un figlio del ’68, non si ribella apertamente, non tenta di cambiare il mondo, semplicemente si limita a disobbedire, ha il coraggio di fare di testa sua, scegliendo una strada diversa da quella pensata dagli adulti.[14]

La fuga finale dei due giovani in un autobus preso a caso può essere vista persino come una sintesi del clima di quell’epoca, la spinta a una rottura con il conformismo imposto dalla società, ma attraverso una fuga inconsapevole, colma di incertezze e priva di un reale progetto[18].

In Italia

Dopo il visto di censura (n. 52057 del 31 luglio 1968) che lo classificò «per tutti», il film uscì nella sale italiane nella stagione 1968-’69, in date diverse secondo le città, come usava all’epoca: a Roma l’11 settembre, a Milano il 27 dello stesso mese, a Firenze il 15 novembre, a Torino addirittura il 16 gennaio 1969.[19]

In occasione del film, Mondadori pubblicò il libro di Webb nella collana Medusa, usando un fotogramma per copertina (la Bancroft impellicciata, con Hoffman in secondo piano). Il testo fu poi ripubblicato nella collana Oscar (1973) ed è tuttora nel catalogo della casa editrice.

Come avvisa il traduttore, e come sottolineò Tullio Kezich su Panorama, il titolo Il laureato è «inesatto», o quantomeno approssimativo, ma non essendoci corrispondenza fra il sistema scolastico italiano e quello statunitense, specie a livello universitario, non c’era espressione migliore: in realtà, «il termine graduate si riferisce al titolo B.A. (Bachelor of Arts), di poco superiore alla nostra maturità».[20] Tant’è che Benjamin all’inizio del film ha 20 anni, torna da un college – non da unauniversity – con una borsa di studio per proseguire e laurearsi: cosa che i genitori e i loro amici danno per scontato, mentre lui confida a Elaine di non volerlo, quando lei in auto gli chiede appunto se intenda continuare gli studi iscrivendosi all’università («graduate school» nella versione originale, espressione usata dal signor Braddock quando sgrida Ben «alla deriva» in piscina).

Regia di Mike Nichols

Con Dustin Hoffman, Anne Bancroft e Katharine Ross

Fonte: WIKIPEDIA