Tragedia tra Chieti e Bucchianico: trovato senza vita un uomo di 54 anni- Drammatico epilogo per un uomo di 54 anni, che nella notte tra mercoledì e giovedì, è rinvenuto senza vita all’interno della sua automobile.
A fare la triste scoperta, tra Chieti e Bucchianico, sono stati i Carabinieri, dopo che la moglie del 54enne si è recata in caserma per denunciare la scomparsa del marito.
Attivate le ricerche, i militari dell’arma hanno trovato il cadavere del 54enne nella zona del Buonconsiglio, che giaceva nella vettura con accanto una bombola del gas e due lettere per la famiglia.
Presenti sul posto anche i vigili del fuoco e i sanitari del 118, che hanno solo potuto constatarne il decesso.
Da come si apprende, l’uomo avrebbe compiuto un gesto estremo per motivi di lavoro.
Laureato, in passato ha svolto diversi mestieri, ma ultimamente la situazione non era delle migliori.
Il 54enne, oltre alla moglie, lascia anche tre figli.
Bucchiànico[6] (Vicchiènëchë in dialetto locale) è un comune italiano di 4 953 abitanti[3] della provincia di Chieti in Abruzzo.
Il territorio di Bucchianico, data la vicinanza con la pre-romana città di Teate, era già abitato con terreni in parte disboscati e utilizzati per coltivazioni, e ciò in ragione del fatto che il distretto Marrucino svolse per secoli la funzione di vastissimo e ricco agro di Teate, che divenne “municipium”, con propri magistrati e governo ma sotto il controllo di Roma, cui pagherà un tributo. Nelle località Santa Maria Casoria, Pubbliconi, Pian di Maro e sulla collina stessa del paese sono stati trovati degli stanziamenti rurali romani, e la collina del castello ospitava verosimilmente un santuario dedicato ad Ercole: tutto questo perché la naturale direttrice di espansione di Teate non poteva che essere l’ovest, per cui molte “gentes” teatine promossero attività agricole nell’agro di Bucchianico, e di alcune di esse c’è pervenuta traccia, come gli Asinii, gli Aufidii, i Nevii, i Sulpicii, i Vettii, i Lutii, i Mucii, che ebbero proprietà nell’agro a meridione di Teate e a buon diritto possono considerarsi come colonizzatrici del posto e in un certo senso progenitrici della stirpe locale (ne sarebbero una “spia” gli attuali cognomi bucchianichesi, nonché chietini, Sulpizio, Di Luzio, Di Muzio, Vezio, ecc.). In particolare sono documentati i possedimenti degli Aufidi nella zona di Casoria, i cui sepolcreti furono rinvenuti nel 1836 e una lapide funeraria venne citata dal Mommsen. Durante i secoli dell’Impero l’utilizzazione di ampia parte dell’attuale terra di Bucchianico s’estese di molto e si consolidò nel tempo, e forse la prima terra massicciamente colonizzata fu quella del versante sinistro dell’Alento, e poi Casoria, Frontino, Piana, in cui sono stati raccolti reperti databili a quell’epoca. Se però l’agro fu precocemente abitato, la collina rimase certamente vuota, perché coperta di boschi, priva d’acqua e soggetta a tutti i venti, e l’unico motivo che potesse privilegiare il suo inurbamento, cioè il bisogno di sicurezza fu, fino alla caduta dell’impero, inesistente.
Elisa Cinquepalmi
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