mercoledì, Maggio 15, 2024
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Roma Acilia, posa della prima pietra d’inciampo: sarà dedicata al partigiano Lido Duranti assassinato alle Fosse Ardeatine

Roma Acilia- Municipio X, Sarà dedicata a Lido Duranti, capo partigiano della “Banda di Acilia”, la prima pietra  d‘inciampo del X Municipio. Duranti venne assassinato alle Fosse Ardeatine, dopo essere stato arrestato e successivamente prelevato, il 24 marzo del 1944, insieme ad altri 334 cittadini innocenti.

A lui si è deciso di dedicare questa prima posa in opera della pietra, come annuncia la sezione locale dell’Anpi “Elio Farina”, che invita a partecipare all’evento che lo ricorderà ora e in futuro.

“Sarà un momento intenso ed emozionante di riflessione, di memoria ma soprattutto di impegno”, scrive Anpi. Un invito rivolto a “dirigenti scolastici a far partecipare le studentesse e gli studenti per proseguire il percorso di conoscenza che ci porterà al 27 gennaio, al 24 marzo e al 25 aprile e approfondire la conoscenza della nostra storia, della nostra vita democratica e della libertà conquistata che va difesa ogni giorno”.

Lido Duranti era nato il 7 aprile del 1919 a Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa. La sua vita si fermò quando non aveva nemmeno compiuto 25 anni.

Faceva parte di una famiglia molto numerosa, che arrivò a Roma nel ’36 e ad Acilia, nelle Casette pater 361, nel 1940. Fu anche inviato in Libia ma a novembre del 1941 rientrò. Venne congedato poiché al fronte aveva altri fratelli e iniziò a lavorare alla Pirelli.

La sua famiglia aveva una tradizione antifascista e Lido, insieme al fratello Nello, diede vita ad una banda partigiana ad Acilia raggruppando compagni che arrivavano da Bandiera Rossa e dal Partito Comunista italiano.

Nacque, così, il gruppo “Banda di Acilia”, 30 elementi nella VII Zona. Si adoperavano in particolare per trasportare e recuperare armi ed informazioni sull’area foce del Tevere/Ostiense.

Il ruolo di Lido, probabilmente tradito da una donna che aveva frequentato, era quello di coordinare il reperimento di materiale bellico da consegnare alla VII Zona.

Venne arrestato il 27 febbraio 1944 e portato a Regina Coeli, dove rimase fino al 15 marzo. Poi venne trasferito dalle SS a via Tasso dove venne torturato affinché rivelasse i nomi dei compagni. Non parlò mai. Non fece i nomi presenti sulla lista che aveva inghiottito prima di essere arrestato.

Il 24 marzo del 1944 venne prelevato e portato alle Fosse Ardeatine, dove venne ucciso.

Articolo di Roberta Menegazzi –Fonte Canale Dieci- Iniziativa Sezione ANPI “Elio Farina” -Foto Archivio ANPI