giovedì, Marzo 28, 2024
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La Casa Bianca diserterà le udienze per l’impeachment: dopo 3 anni la inutile caccia alle streghe continua

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La Casa Bianca diserterà le udienze per l’impeachment: la inutile caccia alle streghe continua

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Cattive notizie per gli inquisitori democratici statunitensi che stanno cercando di ottenere la messa in stato di accusa di Trump.

Il legale della Casa Bianca ha comunicato infatti al presidente Nadler della competente commissione parlamentare che non parteciperà nemmeno alle udienze sull’impeachment nei confronti del presidente, in quanto l’indagine è “completamente senza fondamento”.

Al contrario i repubblicani chiedono alla commissione di chiamare a testimoniare Hunter,il figlio dell’ex vicepresidente Biden, il presidente della commissione intelligence, Schiff, e la “talpa” che ha dato origine all’indagine denunciando la telefonata di Trump al presidente ucraino .

Continua quindi la caccia alle streghe dei democratici a stelle strisce dopo 3 anni di successi della Presidenza Trump alla Casa Bianca.

36 mesi sempre sul filo del rasoio che hanno portato il più grande taglio delle tasse nella storia americana, una forte e crescente espansione dell’economica del Paese ed oltre 60 record storici succedutisi per gli indici azionari di Wall Street mai giunti così in alto prima d’ora, nonostante i furibondi e martellanti attacchi diretti quotidianamente contro il nuovo Presidente ormai giunti al loro acme con il fake book “FIRE and FURY” in cui Trump viene cortesemente definito come IDIOTA, DEMENTE e mentalmente DISSOCIATO.

E tanto per cambiare Trump è di nuovo sotto attacco per l’ormai stucchevole Russiagate, e bene ha fatto a denunciare di essere vittima della più grande caccia alle streghe mai subita da un politico Americano. Evidentemente i grandi giornali americani non vogliono perdonare al nuovo Presidente la pessima figura a cui li ha esposti venendo eletto alla Casa Bianca contro tutti i pronostici e ridicolizzando la furibonda campagna di stampa orchestrata a favore della candidata democratica Hillary Clinton e contro il vincitore a sorpresa delle primarie repubblicane (per di più con notevole sorpresa e scarsissimo entusiasmo anche da parte dei notabili dello stesso partito repubblicano).

Ultimo cavallo di battaglia dei professionisti dell’anti-Trumpismo è la richiesta di una fantomatica messa in stato di accusa – dopo il buco nell’acqua del cosiddetto Russiagate – per il presunto Ucrainagate, ovvero per le supposte pressioni di Trump nei confronti del nuovo presidente Ucraino presidente ucraino Zelensky per spengerlo ad indagare sugli affari in loco di Hunter Biden, il fglio di Joe ex Vice presidente democratico di Obamade ed attuale front runner nella corsa alle primarie per sfidare trump alle presidenziali del prossimo anno.

Ed anche qui, bene ha fatto il presidente Trump a denunciare che “Con tutti gli atti illegali che hanno avuto luogo nella campagna di Clinton e nell’amministrazione Obama non è mai stato nominato un procuratore speciale» come nel suo caso.

D’altronde già in campagna elettorale i grandi giornali, tutti di fede democratica, avevano tentato di montare il caso di un Trump ricattabile dai Russi per via di oscuri interessi economici e storie di incontri con prostitute d’alto bordo, tutto poi finito in un gigantesco buco nell’acqua.

Al netto di tutte le speculazioni mediatiche e politiche, sta emergendo la semplice verità di un establishment di potere che in America non si è ancora rassegnato alla vittoria elettorale di un outsider come Trump, e tenta in ogni modo di liberarsene senza considerare i danni che la ossessione Antirussa propagandata in chiave anti-Trump potrebbe portare alla lotta internazionale contro il terrorismo islamista ed alla pace ed alla stabilità nel mondo intero.

Forse si vuol spingere di nuovo Trump a mosse infelici in Siria ed in Medio Oriente, in nome della necessità di contenere un presunto espansionismo Russo in quell’area, che sta invece pagando con il sangue dei suoi militare la prima grande sconfitta dell’Isis e di Al-Qaeda in quell’area?

Non vorremmo che, nella frenesia di tentare di abbattere Trump e di aizzare una nuova guerra fredda contro la Russia, i media ed i democratici americani finissero per diventare gli utili idioti del Califfato nero dei tagliatori di teste dell’ISIS, lasciati proliferare da 8 anni di inerzia della tanto decantata amministrazione Obama, di cui la Clinton sarebbe stata la degna continuatrice.

Ed in conclusione di questi 3 anni di ferro e di fuoco che hanno segnato l’esordio della nuova Presidenza a stelle e strisce sono giunti gli Oscar delle fake news (ovvero delle vere e proprie bufale) che Trump ha voluto assegnare ai grandi giornali che quotidianamente gli fanno la guerra, non volendo ancora accettare il fatto che – nonostante la loro furibonda campagna di demonizzazione svolta sotto elezioni – i cittadini americani lo abbiano eletto alla Casa Bianca: è la DEMOCRAZIA bellezze, verrebbe da rispondere.