venerdì, Marzo 29, 2024
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Milano, tenta di dare fuoco alla compagna dopo averla picchiata: in manette

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Milano, tenta di dare fuoco alla compagna dopo averla picchiata: in manette

MILANO – L’ennesimo episodio di violenza consumato nell’ambito di rapporti di tipo sentimentale. L’ennesimo obbrobrioso caso di inciviltà e barbarie. Questi i fatti. La mattina dell’11 dicembre i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milano hanno arrestato un pregiudicato trentaduenne, di nazionalità marocchina, con le accuse di rapina aggravata e maltrattamenti in famiglia. I militari sono intervenuti alle prime luci dell’alba in un appartamento milanese in zona Rogoredo, dove una donna ventottenne aveva precedentemente subito l’ennesima aggressione da parte del convivente, un pregiudicato marocchino sottoposto all’obbligo di firma presso il commissariato di zona.

La giovane vittima, oltre a riferire ai Carabinieri di essere stata più volte in passato, come questa volta, oggetto di percosse e violenze da parte dell’uomo in preda a raptus di gelosia e di non averle mai denunciate per timore di ritorsioni, come spesso accade, ha raccontato di essere stata violentemente picchiata anche in questa occasione, quando al culmine della lite il compagno l’avrebbe cosparsa di benzina contenuta in una bottiglia di plastica, con l’intenzione di darle fuoco con la fiamma di un accendino, evento scongiurato solo dalla difesa opposta dalla donna.

I militari dell’Arma, intervenuti prontamente in soccorso della ragazza, hanno recuperato l’accendino e la bottiglia con liquido infiammabile in possesso dell’uomo, oltre ad un telefono cellulare che lo stesso aveva sottratto alla compagna durante l’aggressione, allo scopo di impedirle di chiamare i soccorsi, che sono stati fortunatamente allertati tramite chiamata al 112 da parte di un vicino di casa, che ha permesso il tempestivo arrivo dei Carabinieri e scongiurato tragiche conseguenze.

Al termine delle formalità di rito, l’arrestato, su disposizione del PM di turno della Procura della Repubblica di Milano, è stato tradotto presso la casa circondariale di San Vittore.

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