venerdì, Giugno 7, 2024
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Alessandro Neri, c’è un sospettato per il suo omicidio

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Scartata definitivamente l’ipotesi della faida familiare, sembra che gli inquirenti si stiano concentrando sul movente di tipo economico. Anche la mamma di Alessandro Neri, Laura Lamaletto, in studio ieri sera ospite della trasmissione “Quarto Grado”, è convinta che la morte del figlio sia legata a motivi di soldi. Che si sia fatto garante per qualcuno in relazione ad un prestito poi mai restituito? E’ una delle possibilità.

La cosa che ora più che mai appare certa è che Alessandro conosceva il proprio assassino. Ci potrebbe essere stato anche un tramite, una seconda persona, che potrebbe averli messi in contatto. Gli inquirenti lavorano ormai senza sosta per chiudere il caso e sono sulle tracce del killer.

E ci sarebbe un sospettato, anche se non formalmente iscritto nel registro degli indagati. Mai risolto il giallo dell’auto con cui il giovane si è allontanato dalla propria abitazione per non tornare mai più. Il fatto che sia stata lasciata a Pescara in prossimità dell’appartamento del cugino di Nerino appare sempre più come un tentativo di depistaggio. E appare concretamente possibile che Alessandro Neri quella sera, dalla quale non ha fatto più ritorno, possa essersi diretto in auto proprio nella zona del suo ritrovamento. Una zona isolata, senza dubbio adatta ad un chiarimento per soldi lontano da occhi indiscreti.

La spietatezza con cui il giovane è stato eliminato fa riflettere. Non è stato un errore. Un chiarimento finito male, sicuramente. Forse Alessandro non era disposto a dare ciò che l’assassino, gli assassini, o i mandanti, gli chiedevano.

Un delitto, quello che vede come vittima il giovane di Villa Raspa di Spoltore, che assume, col passar dei giorni, sempre più chiare connotazioni, che riportano ad un movente economico. Affari, soldi, conti in sospeso..

La modalità con cui è stato compiuto il delitto fa emergere una netta volontà di eliminare questa persona, ma anche una sorta di volontà di far rinvenire il cadavere e di far trovare l’auto della vittima.
Lucia Mosca