sabato, Aprile 20, 2024
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Salone del libro, porta chiusa per la casa editrice Altaforte. Polacchi: “Faremo causa”

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TORINO – Sull’editore di Altaforte, Francesco Polacchi, pesa una denuncia per apologia del fascismo. E la casa editrice e’ ormai fuori dal Salone del libro. Il contratto, a poche ore dalla kermesse, e’ stato infatti rescisso. “Per ora – dice – Polacchi – non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione. Se venisse rescisso il contratto faremmo causa e, ovviamente, la vinceremmo”. Si apre quindi tra le polemiche una vetrina internazionale di proposte librarie tesa da sempre a far incontrare le varie espressioni della cultura, nel segno della liberta’ di pensiero.

“E’ una richiesta assurda – commenta ancora Polacchi – , abbiamo pagato lo stand e siamo giustamente al Salone del Libro. Non capisco perché sia stata fatta questa richiesta. Non siamo né razzisti né antisemiti e vogliamo confrontarci con gli altri”.

La Città di Torino e la Regione Piemonte, soci fondatori del Salone del Libro, hanno chiesto alla associazione “Torino, la città del libro”, al Circolo dei lettori e al Comitato di indirizzo del Salone del libro di rescindere il contratto con la casa editrice Altaforte, vicina a Casapound. Gli organizzatori del Salone hanno fatto sapere di non poter far altro che “adeguarsi”. “Una scelta di campo”, questo il commento della sindaca Appendino. Nella definizione della vicenda si e’ rivelata decisiva la posizione di Halina Birenbaum, sopravvissuta ad Auschwitz, che e’ stata subito chiara: “O noi i loro”. A decisione presa ha commentato: “Questa e’ per me l’ennesima prova che il male non avra’ la meglio”.

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